FVG, il Consiglio salva le circoscrizioni: scioglimento a discrezione dei Comuni

Trieste ne mantiene sette. Accordo votato da una maggioranza trasversale: no di Lega, Idv e Misto. Ridotto il numero di posti e stipendi. Ma l’ultima parola spetterà ai Comuni
TRIESTE Le circoscrizioni sono salve. Le hanno tenute a galla Pdl, Udc, Pd e Sinistra Arcobaleno, fra le polemiche e gli inni allo spreco di Lega Nord, Gruppo Misto, Idv e Cittadini. La lunga e sofferta partita per puntellare i ”parlamentini” locali, cancellati a livello nazionale e già scomparsi a Udine dal 2008, è arrivata ieri sera in Consiglio regionale: il provvedimento ha incassato 32 voti a favore e 11 contrari, nessun astenuto. Così approvata, la legge 29 dà la possibilità di istituire o mantenere le circoscrizioni nei quattro comuni capoluogo del Friuli Venezia Giulia (Trieste, Gorizia, Pordenone e Udine) già dalle prossime elezioni amministrative di primavera.


Le novità sono molteplici. Innanzitutto, come stabilisce l’emendamento all’articolo 2 votato ieri a maggioranza in Regione, saranno i singoli consigli comunali a decidere per il mantenimento o la sopressione delle circoscrizioni. Per la loro assegnazione e strutturazione, sono stati inoltre stabiliti nuovi parametri che, in sostanza, prevedono meno circoscrizioni, con meno consiglieri, il cui stipendio viene sensibilmente ridotto.


I consigli circoscrizionali avranno un massimo di 10 componenti nelle circoscrizioni sino a 15mila abitanti, 12 in quelle con popolazione tra i 15.001 e i 30mila abitanti e 20 in quelle con più di 30mila abitanti. Dagli attuali circa 1.600 euro lordi di indennità mensile, il presidente di circoscrizione percepirà in futuro appena circa 100 euro lordi; il gettone per i consiglieri passerà da 50 euro a 30 sempre lordi. Secondo le stime del capogruppo del Pdl Daniele Galasso, che inizialmente aveva proposto tagli più drastici, con la nuova norma si risparmieranno due terzi degli attuali costi.


Solo a Trieste il numero dei consiglieri presenti negli attuali 5 parlamentini ”cittadini” resterà invariato (20). Diminuirà solo nei parlamentini dell’Altipiano Est e di quello Ovest: il primo passerà da 16 a 12 consiglieri, il secondo da 12 a 10. Le circoscrizioni, nel capoluogo, rimarranno tuttavia sempre 7 e, anche per questo, i quattro triestini del Pdl, Piero Camber, Maurizio Bucci, Piero Tononi e Bruno Marini definiscono la legge una vittoria per il capoluogo: «L’abbiamo difesa con le unghie e con i denti fino all’ultimo, trovando un buon accordo anche con l’opposizione», esultano.


Di tutt’altra idea sono Gruppo Misto, Lega Nord, Idv e Cittadini. «Bella figura faremo con l’opinione pubblica: laddove l’Italia cancella noi ripristiniamo», ha esordito ieri in sala il consigliere del Gruppo Misto Roberto Asquini. Seguito a ruota dal collega Alessandro Corazza (Idv): «Al di là di quello che cercano di farci credere - ha detto - le circoscrizioni servono più ai partiti che ai cittadini». E va giù secca la Lega Nord: «Le circoscrizioni sono un organismo superfluo che andrà a gravare sulle tasche dei cittadini», ha detto il consigliere Federico Razzini.

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