Fvg, i mercati promuovono i conti di Fincantieri. Verso il polo europeo
TRIESTE. Si avvicina l’accordo fra i costruttori navali militari europei: è il titolo di un’analisi che il quotidiano Financial Times dedica all’intesa fra Italia e Francia per un accordo italo-francese nella cantieristica navale, sia civile, sia militare.
Per la bibbia della finanza anglosassone «uno dei principali obiettivi dell’alleanza è creare un gruppo integrato più competitivo nelle offerte internazionali, prima di tutto nei confronti dei rivali americani, ma anche di quelli sempre più agguerriti provenienti da Paesi come la Cina e la Corea del Sud». Diretti interessati il Ceo di Naval Group, Herve Guillou e l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono: «L’Europa ha già perso troppo tempo e credo che questo è il momento. Se la politica ci aiuterà -continua il Ceo del gruppo triestino- questa può essere una delle più importanti opportunità di crescita, non solo in Italia, ma in Europa». L’analisi del Financial Times non nasconde la complessità del lavoro da svolgere per arrivare a un consolidamento dell’industria navalmeccanica europea e riporta l’opinione di Patrice Caine, Ceo di Thales, che evidenzia proprio la profondità e l’intensità del lavoro fra le due compagini.
Fincantieri ieri è stato tra i pochi titoli in buon rialzo di Piazza Affari con un balzo del 2,4% a 1,108 euro, a a un passo da quota 1,124 euro segnati in chiusura il 25 settembre scorso. La spinta non è legata solo alle rivelazioni del Financial Times ma innanzitutto ai conti trimestrali che ha portato diverse case di investimento, come Kepler, Akros e Equita, ad alzare il target di prezzo e in alcuni casi anche il giudizio sul titolo: nei primi nove mesi il gruppo della cantieristica navale ha riportato un incremento del 10,7% dei ricavi a 3,575 miliardi e un miglioramento del rapporto tra margini lordi e ricavi dal 5,7% al 6,5%. Secondo quanto segnalato dagli analisti di Equita, nel corso della presentazione dei conti le indicazioni fornite dai manager di Fincantieri portano a ipotizzare ricavi fino a 5 miliardi di euro nel 2017 con un miglioramento della posizione finanziaria netta (negativa per 501 milioni a settembre) dovuta anche all'anticipo del contratto per la Marina del Qatar).
Ieri mattina inoltre Fincantieri ha annunciato di aver presentato alla controllata Vard una proposta per ritirare il titolo di quest'ultima dalla Borsa di Singapore. Il cda di Vard ha accolto la proposta e deliberato di convocare l’assemblea straordinaria per ottenere il via libera dei soci. Il delisting è condizionato all’assenso di Sgx-St alla richiesta presentata da Vard e all’approvazione in assemblea da parte di una maggioranza di almeno il 75%, e alla mancata votazione contraria da parte del 10 percento o più dei votanti. L'esborso massimo per Fincantieri in caso di adesione totale sarà di 38,5 milioni di euro. pcf
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