Fvg, effetto Jobs Act su commercio e welfare

TRIESTE. L'effetto Jobs Act in Friuli Venezia Giulia? Oltre 12mila lavoratori a tempo indeterminato in più (+5,5% contro una media nazionale del +7,4%), con particolare incremento nella Venezia Giulia, nella fascia under 30 (+17,8%) e in quella over 60 (+15,4%). Quanto ai settori, il maggiore aumento si riscontra nella ristorazione (+25,2%), quindi l'assistenza sociale non residenziale (+17,4%). Lo rileva una rielaborazione Ires Fvg curata dal ricercatore Alessandro Russo su dati dell'archivio amministrativo Inps delle denunce retributive mensili.
Per la prima volta dall'inizio della crisi l'occupazione a tempo indeterminato è cresciuta sensibilmente (+12.200 unità, pari a +5,5%), con un'intensità particolarmente accentuata alla fine dell'anno. A dicembre 2015, infatti, il numero di occupati a tempo indeterminato nel settore privato extra agricolo in regione risultava pari a poco meno di 235.000, a segnare il ritorno ai livelli di quattro anni prima. Per un confronto con la situazione precedente alla crisi economica, si può comunque rilevare che nel 2008 il numero di occupati a tempo indeterminato aveva superato le 240.000 unità.
L'effetto netto sull'occupazione risulta più contenuto, in quanto sempre nello stesso periodo è diminuita in maniera consistente l'occupazione in apprendistato (-12,4% e oltre 1.000 unità in meno) e quella a tempo determinato (-11,9% e -4.600 unità). I dati illustrati suggeriscono infatti che una parte consistente della crescita dell'occupazione a tempo indeterminato abbia riguardato la stabilizzazione di persone che già lavoravano con un contratto a termine o magari di collaborazione con le stesse imprese che poi le hanno assunte nel corso del 2015.
Si può anche osservare che in proporzione è cresciuta di più l'occupazione stabile ma con un orario di lavoro ridotto; infatti gli occupati part-time sono aumentati dell'11,2%, contro il +3,7% di quelli a tempo pieno. In termini di genere, invece, la crescita dell'occupazione a tempo indeterminato si è distribuita in maniera uniforme (+5,3% per le donne, +5,6% per gli uomini). L'analisi congiunta per sesso e tipologia di orario di lavoro mostra inoltre un aumento particolarmente sostenuto del part-time tra gli uomini +25,8%.
Per quanto riguarda l'età degli occupati a tempo indeterminato, gli incrementi più sostenuti si riscontrano tra i giovani under 30 (+17,8%), in quanto le imprese hanno fatto spesso ricorso a questa tipologia contrattuale in alternativa all'apprendistato, e tra gli over 60 (+15,4%).
L'unico settore che non ha evidenziato una netta crescita dell'occupazione a tempo indeterminato è stato quello dell'edilizia, che presenta un saldo positivo di appena 82 unità tra dicembre 2014 e dicembre 2015 (+0,7%). La dinamica della regione in questo comparto si contrappone alla sensibile espansione registrata a livello nazionale (+8,4% e 49.000 occupati a tempo indeterminato in più). Al contrario, un incremento superiore alla media si rileva nell'ambito del terziario (+8,1%); più nel dettaglio le attività dei servizi di ristorazione presentano il maggiore aumento in termini assoluti degli occupati a tempo indeterminato (oltre 2.300 unità, +25,2%).
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