Fvg, dal prosciutto ai mobili Vola l’export regionale
TRIESTE. Il mobile di Pordenone vola con +19,9 milioni di export da un anno all’altro. Ma crescono anche i vini del Friuli (+3,7 milioni), coltelli e forbici di Maniago (+3,4 milioni) e prosciutto di San Daniele (+1,8 milioni).
Sono i 4 distretti del Friuli Venezia Giulia (su 6) che contribuiscono a un secondo trimestre 2017 da record per l’industria nordestina: 7,15 miliardi di esportazioni distrettuali. Al ventinovesimo trimestre con il segno "più" consecutivo, secondo uno studio curato e reso noto da Intesa Sanpaolo, che evidenzia come fra gennaio e giugno di quest'anno la crescita sia stata del 4,1%, per un incremento di 551,4 milioni, i 6 distretti Fvg confermano l’ottimo avvio di inizio 2017.
La regione, con complessivi 458 milioni di euro e un incremento di +24,7 milioni, pari al 5,7% rispetto al secondo trimestre 2016, ha superato la media distrettuale nazionale (4,3%).
Il mobile di Pordenone (+11,3% tendenziale) fa tra l’altro registrare la miglior crescita tra i distretti italiani del settore. A fare da traino la Francia (+20,1%), la Polonia, mercato più che triplicato (+232,3%), e gli Stati Uniti (+27,8%). Sostanzialmente stabili invece le esportazioni delle Sedie e tavoli di Manzano - la flessione è lieve (-0,3%) -, che hanno avuto un buon riscontro negli Stati Uniti (+15,3%), ma hanno subito un arretramento nel mercato tedesco e nel Regno Unito Buone anche le performance dei Vini del Friuli, (+16,3%), grazie al volano di Stati Uniti e Germania, primi due sbocchi commerciali del distretto.
Incrementi positivi poi per Maniago (+12,1%), che ha guardato in particolare ai terrritori di Francia, Repubblica Ceca e Spagna, e per San Daniele (+16,1%), grazie all’apertura di un nuovo mercato significativo come la Tailandia e alla conferma del mercato tedesco (+18%).
Unico distretto in leggera flessione è quello degli Elettrodomestici di Pordenone (-4,9%), per il quale il secondo trimestre negli ultimi tre anni ha coinciso con momenti di calo delle esportazioni: responsabile della diminuzione 2017 è stata principalmente la Germania. Tra i mercati che hanno maggiormente contribuito alla crescita delle esportazioni delle imprese distrettuali Fvg spicca la Francia, seguita da Stati Uniti, Spagna e Svezia. Sulle performance delle imprese distrettuali ha influito negativamente la diminuzione della Germania (-8,8% tendenziale, -6,4 milioni di euro) e quella del Regno Unito (-6,0% a -4,4 milioni di euro). A guidare complessivamente il trend nordestino è comunque il Trentino Alto Adige, con un aumento del 7,2% (+29 milioni) e 6 distretti su 7 in crescita. Il Veneto, che tuttavia da solo pesa per 6,3 miliardi di export, ha visto a sua volta una crescita del 3%, che vale 184 milioni; anche in questo caso si tratta di un nuovo livello record che supera del 27,4% i valori osservati nello stesso periodo del 2008.
Nel secondo trimestre del 2017, nella classifica nazionale per crescita in valore delle esportazioni, spiccano non a caso tre distretti veneti che si collocano nei primi venti posti: si tratta della meccanica strumentale di Vicenza (+8,2%), degli elettrodomestici di Treviso (+16,8%) e della Concia di Arzignano (+4,8%). Buona salute pure per i poli tecnologici del Nordest. Particolarmente brillante il biomedicale di Padova che ha registrato una straordinaria accelerazione con +36 milioni di euro, +27,5%, grazie al traino di Stati Uniti e Cina.
Il polo di Trieste, al contrario, segna una diminuzione sullo stesso periodo del 2016 del 15,4% (-20,1 milioni) da attribuire quasi interamente al calo sofferto nel mercato francese, con il quale da un paio d’anni sono attive importanti partnership di fornitura. I valori esportati da questo polo restano comunque su livelli storicamente elevati: nel secondo trimestre 2017, le esportazioni dell’Ict di Trieste sono state pari a 110,3 milioni di euro, più di due volte quanto esportato nello stesso periodo del 2014.
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