Fvg da primato nazionale: patenti a secco di punti

Automobilisti indisciplinati: le sanzioni più frequenti per l’uso del cellulare al volante seguito da eccessiva velocità e ubriachezza. «Se si arriva a zero, esame da rifare»

TRIESTE. Al volante dopo aver bevuto un bicchiere di troppo, superando i limiti di velocità consentiti e soprattutto chiacchierando al cellulare. Secondo un’analisi del sito Facile.it su dati ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, gli abitanti del Friuli Venezia Giulia sono i più indisciplinati d’Italia, e la regione è prima per rapporto fra totale dei patentati e automobilisti senza punti validi (0,07%). In quasi seicento hanno esaurito tutti i punti a disposizione. A primeggiare nella classifica regionale a livello assoluto è la provincia di Udine che, con oltre 320 patentati a 0 punti, precede Trieste a quota 121, Pordenone con 99, e Gorizia con 36. Aumenta quindi anche il costo della Rc auto e alcune compagnie applicano maggiorazioni sostanziose.

Nella graduatoria a livello nazionale dopo il Fvg si piazzano la Calabria e la Campagna, poi Lombardia e Piemonte; all’opposto, i più attenti alle regole e al codice della strada risultano nella classifica gli automobilisti e gli scooteristi della Basilicata.

Boom di multe per chi telefona mentre guida


È il telefonino, in Fvg, la principale causa di multe, alle quali segue la decurtazione dei punti. C’è chi è pure recidivo e ci casca più volte. «Sicuramente l’uso dei cellulari alla guida è un comportamento frequente – spiegano dalla Polstrada regionale – riguarda persone di tutte le età, anche se l’incidenza è maggiore tra i ragazzi. Segue il superamento dei limiti di velocità, in minor misura invece il tasso alcolico oltre i valori consentiti, segno che su questo fronte si sta diffondendo un maggior senso di responsabilità. Ci sono anche punti tolti per le cinture di sicurezza non allacciate e anche per le soste non regolari, ad esempio nei parcheggi riservati ai disabili».

Dalle scuole guida, dove quotidianamente si incontrano persone che devono effettuare il primo esame per la patente o devono rifarlo proprio dopo gravi infrazioni, confermano i dati rilevati dalla Polstrada. «Anche noi sappiamo di molte sanzioni per l’uso dei cellulari e anche per il superamento dei limiti di velocità, seppure spesso di poco – commenta Stefano Bizjak, dell’omonima autoscuola di Trieste – noi suggeriamo di tenere sempre sotto controllo il numero di punti che si hanno sulla patente, con una telefonata si può facilmente aggiornare la propria situazione, senza rischiare di rimanere “a secco”. Purtroppo constatiamo che c’è molta disinformazione, tante persone sono convinte che quando arrivano a 0 punti possono frequentare il corso di recupero, per risolvere i problemi e tornare presto al volante: invece bisogna rifare l’esame da zero. Per il recupero – dice ancora Bizjak – serve almeno aver conservato un punto. Quanto ai ragazzi che noi salutiamo dopo aver concluso i corsi e le lezioni, i giovani che quindi si apprestano a mettersi alla guida come neopatentati, consigliamo di mettere in moto l’auto ma anche la testa, anche se poi spetta a loro rispettare tutto ciò che è stato insegnato. Lavoriamo sul fronte della formazione e della consapevolezza di quanto sia fondamentale essere attenti, facciamo capire loro quanto sia importante seguire le regole prima ancora per paura delle sanzioni per tutelare la propria incolumità, la sicurezza propria e degli altri».

Sensibilizzazione è la parola d’ordine anche per Andrea Davanzo, della scuola guida Monfalcone. «Abbiamo una lezione in particolare dedicata alla distrazione, per far capire a tutti quanto serva davvero poco per distogliere l’attenzione dalla guida – spiega – basta un secondo, può essere fatale, dando una rapida occhiata al display del cellulare anche senza rispondere. Molti restano basiti dopo spiegazioni pratiche sul rischio concreto che ne deriva. In generale poi – aggiunge – guardando a chi deve recuperare i punti perduti, manca un po’ la cultura del ravvedimento dopo che si infrangono le regole; poi c’è chi proprio non conosce le procedure complessive legate alla perdita di tutti i punti».

Sono 122,5 milioni i punti tolti dalle patenti degli automobilisti italiani da quando la riforma li ha introdotti oltre 10 anni fa, nel luglio 2003 e sono 93. 810 i guidatori che li hanno quai esauriti.
 

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