Fvg, corsa alla “job exit”. In Regione sono già 200
L'operazione Ape sociale. Al pronti via di venerdì della nuova misura per l’uscita anticipata dal lavoro, in Friuli Venezia Giulia, in un paio di giorni lavorativi si sono mosse 168 persone: 118 le richieste alla voce Ape sociale, 50 al pensionamento anticipato per precoci. Più che probabile che a ieri sera si sia superata già quota 200.
L'Inps. L'operazione Ape sociale e pensione "scontata" per i lavoratori precoci è partita sabato, quando l'Inps ha messo online la relativa procedura sul suo sito internet. Si tratta di un aiuto per le persone in difficoltà, tanto che potrebbe essere catalogato tra gli ammortizzatori sociali, giacché tra i destinatari figurano i disoccupati. D’altra parte costituisce un intervento di welfare: nella platea dei potenziali beneficiari figurano infatti coloro che sono impegnati nella cura delle persone non autosufficienti. In regione si è mosso già un interessato su dieci. Secondo la stima della Cgil regionale sarebbero infatti circa 2mila nel biennio 2017-18 i potenziali beneficiari della Ape sociale e del pensionamento anticipato per i lavoratori precoci in Fvg.
Di cosa si tratta. L’Ape sociale è un tipo di pensione a costo zero che può essere “incassata” prima del tempo. A introdurla è stata la legge di Bilancio 2017, una via preferenziale solo per alcune specifiche categorie di lavoratori. In particolare la misura è stata pensata per i nati fra il 1951 e il 1953 che abbiano maturato fra i 30 e i 36 anni di contributi, a seconda dei casi, persone che potranno andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima rispetto l'età pensionabile definita dalla legge Fornero.
I beneficiari. Le regole su beneficiari, requisiti e condizioni per l’accesso all’Ape sociale sono precisate nella circolare 100 del 16 giugno scorso pubblicata dall’Inps. Si tratta innanzitutto di avere compiuto almeno 63 anni, essere in possesso di non meno di 30 anni di anzianità contributiva e trovarsi in una condizione di disoccupazione in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale, oltre ad avere finito di godere della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi. Il tetto massimo è di 1.500 euro lordi al mese.
A ottenere quella cifra i beneficiari la cui pensione mensile maturata al momento dell’accesso alla prestazione è pari o maggiore ai 1.500 euro. Altrimenti, pensione maturata e Ape coincidono come importo (così anche per i lavoratori precoci). Altra buona notizia è che l’Ape sociale viene tassata come reddito da lavoro dipendente e, come tale, dà diritto a detrazioni e crediti di imposta che spettano a queste forme di reddito. Tra queste rientra anche il bonus 80 euro. Altro requisito è quello di assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona unita civilmente o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi della legge 104.
Altri requisiti. Possono pure richiedere l’Ape sociale i lavoratori con una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% o i lavoratori dipendenti che, al momento della richiesta di accesso, svolgono o abbiano svolto in Italia, da almeno sei anni in via continuativa, una o più delle attività lavorative definite «gravose».
Per quest’ultima categoria, come gli operai dell’industria edile, i conduttori di mezzi pesanti, i facchini e gli operatori ecologici, è richiesta un’anzianità contributiva di almeno 36 anni. Non mancano ulteriori paletti. Il beneficiario dell’Ape sociale può svolgere un’attività lavorativa durante il godimento dell’indennità purché i redditi da lavoro dipendente o da collaborazione coordinata e continuativa percepiti non superino gli 8.000 euro lordi annui, e quelli derivanti da lavoro autonomo non superino i 4.800 euro lordi annui. In caso di sforamento dei limiti annui, il soggetto decade dall’Ape sociale, l’indennità percepita nel corso dell’anno diviene indebita e la sede Inps procede al relativo recupero.
Lavoratori precoci. Quanto ai lavoratori precoci, l’accesso è possibile solo se rientrano nelle categorie dei lavori usuranti e, contemporaneamente, hanno maturato 41 anni di contributi e almeno 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età. Per i precoci, tuttavia, il requisito anagrafico non è valido, poiché, avendo iniziato a lavorare prima degli altri, si raggiungono i contributi necessari ben prima dei 63 anni, età minima per l'anticipo della pensione. La prima scadenza è quella del 15 luglio per l’accertamento dei requisiti. Per le domande successive al 15 luglio, ma presentate entro il 30 novembre, il riconoscimento del beneficio sarà subordinato alla disponibilità dei fondi stanziati nella legge di bilancio.
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