Fvg, blitz dei Nas in 54 case di riposo: 4 violazioni e 3 titolari denunciati

Verifiche nelle residenze delle regione: quelle non in regola tutte nell’area udinese. Nessuna pecca riscontrata a Trieste
21/04/2020 Brescia, Reportage NAS, indagini per Coronavirus Lombardia; ispezioni all’interno di RSA del territorio
21/04/2020 Brescia, Reportage NAS, indagini per Coronavirus Lombardia; ispezioni all’interno di RSA del territorio

TRIESTE Infrazioni per protocolli anti-Covid deficitari e una gestione degli ospiti contagiati inappropriata. Ma anche per uno scarso rispetto delle norme riguardanti la sicurezza sul posto di lavoro.

Sono queste alcune delle irregolarità emerse nel periodo delle festività durante i controlli dei Carabinieri del Nas di Udine, diretto dal capitano Fabio Gentilini, in 54 strutture sanitarie e socio-assistenziali di tutta la regione, di cui una decina a Trieste. Riscontrate quattro irregolarità in altrettante realtà della provincia di Udine. Delle 54 controllate, 32 sono strutture socio-sanitarie come Rsa, cliniche di lungodegenza e similari, mentre 22 sono case di riposo, comunità alloggio, comunità albergo e case famiglia.

Nello specifico sono stati denunciati tre titolari. Due sono stati ritenuti responsabili di due violazioni attinenti il Covid. In un caso invece non è stata rispettata la legge 81 sull’anti-infortunistica: tra le diverse anomalie, non era stata eseguita la manutenzione obbligatoria degli estintori. La quarta violazione è invece di carattere amministrativo, ma non ha comportato alcuna sanzione.

I Nas hanno segnalato all’autorità sanitaria la carenza – evidentemente non grave, altrimenti la struttura sarebbe stata chiusa – affinché vengano prescritti gli obblighi disattesi. L’intensificazione dei controlli da parte dell’Arma è stata finalizzata ad assicurare a livello nazionale la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese. Infatti – spiegano i Carabinieri – proprio nel periodo delle festività si rileva un aumento della domanda di ospitalità di persone anziane nelle strutture ricettive, a cui non sempre corrisponde il mantenimento del livello assistenziale, sia in termini di numero di operatori, anche connesso con il godimento di ferie in concomitanza del periodo festivo, sia di qualità del servizio fornito.

Le verifiche da parte di 38 Comandi dei Carabinieri per la Tutela della Salute, in stretta collaborazione con il ministero della Salute, hanno coinvolto tutto il paese con 1. 848 ispezioni, rilevando irregolarità in 281, pari al 15% del totale. Complessivamente, i controlli hanno portato alla contestazione di 109 violazioni penali e 373 amministrative, con l’applicazione di sanzioni per un valore di 111 mila euro.

Di queste, il 38% riguardava il mancato uso di dispositivi di protezione da parte degli operatori e la loro corretta formazione alla mancata individuazione di percorsi e aree dedicati, la programmazione delle fasi di pulizia e sanificazione. Sono state denunciate 83 persone e segnalate ulteriori 287 alle autorità amministrative. Le irregolarità più gravi emerse hanno visto anche la mancata gestione e comunicazione all’Autorità sanitaria dei casi di positività, confluite anche in contestazione del reato di diffusione colposa di epidemia. E ancora, episodi di maltrattamento e di abbandono di persone, carenze strutturali ed igieniche dei locali, inadeguato livello di assistenza fornito agli ospiti, sovraffollamento di anziani ospiti rispetto ai posti previsti e al personale presente e carenze nella somministrazione dei pasti e dei farmaci.

Sono state 18 le strutture che, a causa di criticità particolarmente gravi o per lo stato di abusivismo in cui operavano, sono state oggetto di provvedimenti di sospensione oppure di chiusura dell’attività assistenziale (in alcuni casi sono scattati entrambi i provvedimenti), il cui valore economico ammonta ad oltre 11 milioni di euro. –


 

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