Fvg apripista del piano “salvagiovani”

Gli under 29 in cerca di lavoro che aderiscono al progetto saranno convocati entro quattro mesi. Si parte da giovedì
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. La promessa è di quelle che oggi, con i tempi che corrono, fanno davvero gola: una chiamata nel giro di quattro mesi per un posto di lavoro, un tirocinio, un percorso formativo o l’inserimento nel Servizio civile nazionale. Si presenta così il nuovo progetto del governo pensato per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo professionale.

Il piano “Youth Guarantee”, nato su spinta comunitaria, sbarca in Friuli Venezia Giulia, regione capofila, e come tale apripista. I dettagli saranno illustrati a fondo domani in un convegno organizzato a Pordenone dall’Irse, l’Istituto regionale studi europei.

L’iniziativa nazionale sarà sperimentata proprio in Friuli Venezia Giulia, a partire dal Primo maggio, come conferma l’assessore Loredana Panariti, ed è rivolta alla fascia d’età che va dai 15 ai 29 anni. A livello nazionale sono pronti 1,5 miliardi di fondi: dal riparto nazionale, che privilegia in particolare le regioni con i livelli di disoccupazione giovanili più alti, il Friuli Venezia Giulia riceverà complessivamente 19.300.618 euro. Una somma assegnata sulla base della Convenzione con il ministero del lavoro e delle politiche sociali relativa al Programma operativo nazionale per l’attuazione della “Iniziativa europea per l’Occupazione dei giovani”, che fissa appunto al Primo maggio 2014 l’inizio delle attività.

Concretamente il progetto funziona in questo modo: il ragazzo che si iscrive al Piano riceverà entro quattro mesi una convocazione dai centri per l’impiego del territorio o dalle agenzie interinali private di riferimento. Il personale, che già disporrà della scheda anagrafica di ciascun giovane, avrà il compito di indirizzare il candidato su diverse opzioni. Varie le possibilità: l’offerta diretta di un posto, un contratto di apprendistato retribuito e l’opportunità un percorso di orientamento o di reinserimento attraverso una proposta di formazione. A ciò si aggiunge anche l’opportunità di un sostegno per un progetto di imprenditorialità o un inserimento nel Servizio civile nazionale.

Vale il principio della “contendibilità”: se un ragazzo friulano laureato a Milano decidesse di proseguire la sua strada in quella città, potrebbe farsi prendere in carico dalla Regione Lombardia che sarà rimborsata per legge dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Un po’ come accade per il sistema sanitario nazionale.

Alcuni degli obiettivi che rientrano nel piano di “Garanzia per i giovani”, come ricorda Elisa Gambardella della segreteria tecnica del ministero del Lavoro, sono stati già anticipati da varie misure messe in atto dal governo, tra cui il decreto legge 76/2013 che prevede, tra l’altro, incentivi per le imprese che assumono under 30 a tempo indeterminato, il finanziamento di tirocini formativi in azienda e nelle pubbliche amministrazioni, il finanziamento di iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità.

Il nuovo Piano, dunque, punta a dare un’ulteriore spinta all’attuazione degli quanto già esistente. «Sarà fondamentale - afferma Panariti - integrare le competenze del sistema regionale pubblico dei servizi per il lavoro e l’orientamento con il del sistema scolastico e universitario regionale, gli enti di formazione professionale accreditati e i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro». I fondi stanziati serviranno, oltre che per coordinare le attività dell’iniziativa, anche per sostenere gli enti di formazione, l’apprendistato, i tirocini e per coprire gli incentivi alle imprese. A questo proposito il ministero del Lavoro ha già firmato un protocollo d’intesa con Finmeccanica e le associazioni datoriali con il coinvolgimento del terzo settore e dei sindacati. L’obiettivo è ambizioso e punta a riequilibrare il più possibile il trend tra politiche passive del lavoro, come la cassa integrazione, che in Italia assorbe l’80% delle risorse, e le politiche attive (formazione e inserimento) ferme al 20%; laddove, per fare un esempio, l’Inghilterra ne investe il 70.

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