Fvg, allarme dei sindacati sulla carenza di prof

La denuncia di Cgil, Cisl e Uil: «Organici sottodimensionati. E il concorsone non risolverà i problemi». Sciopero il 20 maggio
Di Marco Ballico

TRIESTE. Il concorso, che ieri ha toccato Gorizia e lunedì prossimo chiamerà all'appello i docenti triestini, non basterà a risolvere il problema di organico della scuola regionale. Nonostante i 1.531 posti fissi previsti per il Friuli Venezia Giulia. Da un lato, secondo la Cgil, perché andrebbero stabilizzati almeno altrettanti precari. Dall'altro, aggiunge la Uil, perché l'organico resta comunque sottostimato, rispetto alle esigenze, di «almeno cento unità».

La denuncia di Ugo Previti, segretario generale di Uil Scuola, è conseguenza del decreto intergovernativo (ministeri Istruzione, Economia, Semplificazione) che fissa le dotazioni organiche per il prossimo triennio. In Fvg la previsione è una fotocopia dell'esistente, vale a dire un totale di 14.396 docenti tra posti comuni (11.960), di sostegno (1.322) e di potenziamento (1.114). «Tenuto conto che i posti di potenziamento riguardano personale che lavorerà per il miglioramento dell'offerta formativa, ma di fatto non entrerà in aula - commenta Previti -, l'agenda nazionale ci lascia di fatto in una situazione di carenza che penalizzerà l'intera popolazione scolastica».

Il riferimento più aggiornato è agli alunni iscritti all'anno in corso, poco meno di 146mila unità sommando gli alunni delle scuole dell'infanzia (17.225), delle primarie (49.597), delle secondarie di primo grado (30.701) e di quelle di secondo grado (48.181). «Di fronte a una domanda così numerosa - prosegue il segretario della Uil - il personale ha bisogno di certezze, di lavorare in serenità, di instaurare un buon rapporto con gli allievi. Di meno burocrazia e più classe. Invece, ancora per un triennio, dovrà fare i conti con un'attività difficile, se non impossibile, da gestire». A poco, rimarcano i sindacati, servirà il concorsone avviato anche in Fvg e in programma per quasi tutto maggio. «I 1.500 posti a disposizione non possono bastare», ribadisce Adriano Zonta (Cgil Flc). Mentre Donato Lamorte (Cisl scuola) insiste sul fatto che, dalle prove d'esame, sono esclusi migliaia di insegnanti in possesso di laurea, al lavoro da anni, ma privi di abilitazione. Una «penalizzazione» che ha favorito le impugnazioni, al punto che anche in Fvg gli ammessi con riserva sono ben 483. E che, secondo Previti, potrebbe finire con il determinare la sospensione dell'intero concorso: «Stiamo aspettando le sentenze, non è escluso l'annullamento. Dopo di che, se anche si procederà alle previste stabilizzazioni, i problemi della scuola non saranno risolti. Non prima di coprire i vuoti d'organico».

Una posizione comune che il sindacato intende trasmettere, prima dello sciopero nazionale in programma il 20 maggio, con una manifestazione regionale. Cgil, Cisl, Uil e Snals ci aggiungeranno il malcontento per la mancata risposta della presidente della Regione Debora Serracchiani, di cui non si dimentica il ruolo di vicesegretario del Partito democratico, alle sollecitazioni sul personale Ata. E organizzeranno dunque quattro assemblee a Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone per lanciare lo sciopero, punto d'arrivo di mesi di contrasto con il governo.

Nel frattempo il concorso va avanti. Dopo la convocazione dei primi 185 concorrenti a Pordenone il 2 maggio, il giorno 3 si sono ritrovati in 33 al D'Annunzio e al Galilei di Gorizia. Il 9 maggio ecco invece in campo i triestini al Da Vinci-Carli-De Sandrinelli (34) e il 13 maggio al Tiziana Weiss (12). Il 24 maggio, a Gorizia, appuntamento al D'Annunzio per 16 docenti e il 25 e 26 a Trieste, ancora al Da Vinci-Carli-De Sandrinelli, per altri 44. E così via per tutti i 2.872 aspiranti ai 1.531 posti fissi, di cui 88 per i docenti di sostegno. Il maggior numero in gara sono quelli per le primarie (482), quindi le secondarie di secondo grado (472), le secondarie di primo grado (287) e le scuole dell'infanzia (189), con i picchi per le classi di insegnamento di matematica e scienze (99) e lettere che, tra medie e superiori, toccano quota 112.

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