Fusione CariFvg/Intesa rassicurazioni al Comune

Meno di 6 mesi all’incorporazione della Cassa di risparmio del Fvg in Intesa Sanpaolo. L’operazione, di cui si parla da tempo e che finora era appuntata nell’elenco delle cose da fare del gruppo...
Meno di 6 mesi all’incorporazione della Cassa di risparmio del Fvg in Intesa Sanpaolo. L’operazione, di cui si parla da tempo e che finora era appuntata nell’elenco delle cose da fare del gruppo piemontese, si farà. E la conferma arriva stavolta anche dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. «So per certo che ormai la decisione è stata assunta da parte dell’istituto, c’è però un dettaglio che non capisco. Solitamente si parla di aggregazioni di banche, tagli e ottimizzazioni quando queste sono in difficoltà, mentre nel caso della nostra Cassa di risparmio siamo di fronte a un istituto in piena salute che produce ancora utili. Abbiamo cercato di rinviarla il più possibile, ma ormai questo tipo di scelte seguono strategie globali. Tuttavia non conosco ancora una data precisa». I bene informati, invece, indicherebbero nel 31 marzo 2018 l’ultima giornata della corsa in solitaria di CariFvg. «Ora mi attendo che Regione tenga fede alla parola che mi era stata data in consiglio regionale dall’assessore alle finanze circa un anno e mezzo: in quell’occasione fu riferito che l’operazione sarebbe stata monitorata con l’obiettivo di evitare tagli al personale. Ricordiamoci che parliamo di un migliaio di dipendenti in regione e oltre un centinaio solo a Gorizia e provincia». Per Ziberna, la priorità assoluta dovrà essere quella di salvaguardare il destino della sede legale della Cassa di risparmio, attualmente ospitata nell’ambito della filiale goriziana di corso Verdi. «Bisognerà fare in modo che il portafoglio ufficiale della banca rimanga in Fvg» ha sottolineato Ziberna, «per evitare che possa essere tolta al territorio una quota di utili. Anche se questi fossero anche solo mezzo milione di euro, ci troveremmo ad assistere a un impoverimento importante. La Regione quindi, così come è giustamente pronta a tutelare i dipendenti licenziati in seguito alla chiusura delle fabbriche, si prepari a riservare questo stesso rispetto e questa attenzione se al centro della manovra vi è un istituto di credito». Il sindaco, che avrebbe già ricevuto proprio dalla Regione le prime rassicurazioni sul futuro della filiale di corso Verdi e del mantenimento della sede a Gorizia, accende invece i riflettori sulle possibili conseguenze che dall’operazione potrebbero prorogarsi fino alle casse della Fondazione Carigo. «Questo tipo di spostamenti» ha spiegato il sindaco, «da un lato potrebbero portare vantaggi, ma dall’altro potrebbero provocare conseguenze meno fortunate. La Fondazione Carigo vive di rendite di pacchetti azionari, possiede delle quote di CariFvg e queste resteranno intonse. Perciò un aumento di capitale potrebbe far lievitare i 3 milioni di euro che la Fondazione riversa sul territorio. Al contrario, se l’operazione dovesse andare male, questo budget scenderà. In un’epoca di spending-review, l’aiuto della Fondazione è una risorsa importantissima per le realtà goriziane».
(a.c.)


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