La statua del gatto Gas rubata a Muggia: «Aiutatemi a ritrovarla»
Il furto della statuetta dedicata alla mascotte di Muggia è avvenuto venerdì notte, in pieno Carnevale, in via San Giovanni. La proprietaria e artista Lorenza presenta denuncia in commissariato

Gas era la mascotte di Muggia e quando è morto, la statua in ceramica fatta dalla sua padrona è entrata di diritto nell’itinerario dei luoghi da vedere. Finché qualcuno l’ha rubata. Il furto è avvenuto durante il Carnevale, che anche quest’anno ha attirato in città migliaia di persone.
Il simulacro di Gas è sparito dal giardino di casa sua, in via San Giovanni, nella notte tra venerdì e sabato. La stessa sera in cui sono stati sradicati diversi paletti dai marciapiedi. Vandalismi collaterali al Carnevale, a cui la città purtroppo ha fatto il callo. Ma al furto simbolico no, non ci si abitua.
Il fatto ha suscitato un’ondata di indignazione. La proprietaria Lorenza Pisanello ha già sporto denuncia alla polizia ma è disposta a ritirare la querela se il manufatto le verrà restituito. «Per me è un dolore grande. Quella statua ha un valore affettivo enorme – dice la donna, che è artista, illustratrice e designer –. È in ceramica fredda e alluminio: ci sono voluti 25 giorni tra lavorazione, asciugatura e rifinitura. Per realizzarla ci ho messo tutto l’amore e la gratitudine per Gas, dopo tanti anni insieme».

Il micio, dal manto nero lucente, è mancato a novembre a causa di una tromboembolia. Era un trovatello che dopo due anni di vagabondaggio per le strade della Puglia era stato salvato dai volontari e affidato a Lorenza, anche lei attivista per i diritti degli animali. Doveva essere uno stallo temporaneo in attesa che qualche famiglia lo adottasse.
Ma il legame di amicizia si è fatto talmente stretto che Lorenza lo ha tenuto con sé e insieme si sono trasferiti a Muggia. Gas però ha sempre mantenuto le abitudini della sua vita precedente, quando da randagio gironzolava per i vicoli, in cerca di cibo e coccole. «Era proprio un gatto di mare: sornione, socievole. Passava la giornata a spasso per Muggia. Si faceva accarezzare da tutti – racconta Lorenza – e la sera dormiva acciambellato sui miei piedi».

In centro era una presenza fissa: faceva capolino in biblioteca, zampettava tra i tavolini del bar Verdi, si affacciava in banca, nei negozi e persino in commissariato. Ora è sepolto nel giardino di casa, dove fino a venerdì sera era posizionata la statua commemorativa.
«È stata una guida turistica a chiedermi di esporla all’aperto così da includerla nei tour raccontando la storia di Gas – spiega la proprietaria –. L’avevo fissata con il silicone a un pilastro in cemento. Il ladro ha scavalcato la recinzione e l’ha divelta. Spero sia stata soltanto una bravata».
Gli agenti stanno visionando i filmati delle telecamere presenti in zona. Intanto Lorenza ha lanciato un appello sui social: «Se qualcuno mi riportasse la statua, lascerò correre. Ci tengo a riaverla». —
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