Furto alla Scuola di Polizia razziati gli armadi degli allievi

La segnalazione della direttrice è scattata lunedì sera. Rilievi della Scientifica. I sindacati: «Lì operano anche soggetti esterni. Si faccia chiarezza, presto»

Maria Elena Pattaro
La cerimonia di giuramento dei nuovi agenti, lo scorso giugno FOTO BRUNI
La cerimonia di giuramento dei nuovi agenti, lo scorso giugno FOTO BRUNI

Furto all’interno della Scuola di Polizia: dagli armadietti di alcuni allievi sono spariti effetti personali. Un episodio spiacevole e spudorato, su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo in attesa di individuare i responsabili. La segnalazione è arrivata in Questura nella tarda serata di lunedì.

A dare l’allarme è stata la direttrice della Scuola Allievi Agenti, la dottoressa Antonella Cargnelutti. Stando alle poche informazioni trapelate, i ladri hanno preso di mira gli armadietti in cui gli aspiranti poliziotti ripongono i propri effetti personali. Per gli allievi è stata una doccia fredda. Per la direzione pure. Le indagini sono scattate immediatamente e sono tuttora in corso. Nella struttura di via Damiano Chiesa (rione di San Giovanni) intitolata a Vincenzo Raiola sono giunti anche gli esperti della Scientifica, a caccia di impronte e tracce utili a stringere il cerchio sui responsabili. Anche il circuito di videosorveglianza interno alla struttura potrebbe fornire elementi proficui per le indagini.

Del caso è stata ovviamente informata la Procura della Repubblica, che ora coordinerà tutti gli accertamenti del caso. Una precisazione è doverosa: nella struttura (dove si sta svolgendo il 229° corso per aspiranti poliziotti) non operano soltanto i poliziotti e gli allievi, ma anche una serie di ditte e di realtà esterne collegate alla logistica e ai servizi. Ad agire potrebbe essere stata quindi una mano esterna. Saranno le indagini a fare chiarezza. La direzione della Scuola ha preferito non rilasciare dichiarazioni, vista la delicatezza del caso. Bocche cucite anche da parte della Questura.

A intervenire su un gesto che suona come uno schiaffo alla Scuola sono invece i sindacati di Polizia, che – interpellati sul caso – auspicano venga fatta chiarezza quanto prima. «Aspettiamo di accertare chi siano i responsabili senza muovere accuse inutili e infondate nei confronti di qualcuno – afferma Lorenzo Tamaro, segretario regionale del Sap –. Nella Scuola non lavorano solamente poliziotti, ci sono infatti anche ditte esterne. Se il responsabile di tali azioni sarà riconducibile a un appartenente del corso Allievi Agenti o comunque ad un appartenente della Polizia di Stato la nostra condanna sarà ferma. Siamo dalla parte della legalità e della trasparenza e bene ha fatto la direzione della Scuola a denunciare senza esitazione quanto è accaduto».

«La ricostruzione dei fatti da parte degli organi competenti dovrà necessariamente tenere conto della presenza promiscua nell’istituto di personale a vario titolo, non solo di poliziotti – dichiara Francesco Marino, segretario generale provinciale del Siulp –. La tempestività con cui si è intervenuti dimostra che la Polizia di Stato possiede gli anticorpi per isolare eventuali devianze, in modo da non macchiare l’operato quotidiano. Operato che resta assolutamente di alto livello professionale, etico e morale».

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