Furto alla Scuola di Polizia razziati gli armadi degli allievi
La segnalazione della direttrice è scattata lunedì sera. Rilievi della Scientifica. I sindacati: «Lì operano anche soggetti esterni. Si faccia chiarezza, presto»

Furto all’interno della Scuola di Polizia: dagli armadietti di alcuni allievi sono spariti effetti personali. Un episodio spiacevole e spudorato, su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo in attesa di individuare i responsabili. La segnalazione è arrivata in Questura nella tarda serata di lunedì.
A dare l’allarme è stata la direttrice della Scuola Allievi Agenti, la dottoressa Antonella Cargnelutti. Stando alle poche informazioni trapelate, i ladri hanno preso di mira gli armadietti in cui gli aspiranti poliziotti ripongono i propri effetti personali. Per gli allievi è stata una doccia fredda. Per la direzione pure. Le indagini sono scattate immediatamente e sono tuttora in corso. Nella struttura di via Damiano Chiesa (rione di San Giovanni) intitolata a Vincenzo Raiola sono giunti anche gli esperti della Scientifica, a caccia di impronte e tracce utili a stringere il cerchio sui responsabili. Anche il circuito di videosorveglianza interno alla struttura potrebbe fornire elementi proficui per le indagini.
Del caso è stata ovviamente informata la Procura della Repubblica, che ora coordinerà tutti gli accertamenti del caso. Una precisazione è doverosa: nella struttura (dove si sta svolgendo il 229° corso per aspiranti poliziotti) non operano soltanto i poliziotti e gli allievi, ma anche una serie di ditte e di realtà esterne collegate alla logistica e ai servizi. Ad agire potrebbe essere stata quindi una mano esterna. Saranno le indagini a fare chiarezza. La direzione della Scuola ha preferito non rilasciare dichiarazioni, vista la delicatezza del caso. Bocche cucite anche da parte della Questura.
A intervenire su un gesto che suona come uno schiaffo alla Scuola sono invece i sindacati di Polizia, che – interpellati sul caso – auspicano venga fatta chiarezza quanto prima. «Aspettiamo di accertare chi siano i responsabili senza muovere accuse inutili e infondate nei confronti di qualcuno – afferma Lorenzo Tamaro, segretario regionale del Sap –. Nella Scuola non lavorano solamente poliziotti, ci sono infatti anche ditte esterne. Se il responsabile di tali azioni sarà riconducibile a un appartenente del corso Allievi Agenti o comunque ad un appartenente della Polizia di Stato la nostra condanna sarà ferma. Siamo dalla parte della legalità e della trasparenza e bene ha fatto la direzione della Scuola a denunciare senza esitazione quanto è accaduto».
«La ricostruzione dei fatti da parte degli organi competenti dovrà necessariamente tenere conto della presenza promiscua nell’istituto di personale a vario titolo, non solo di poliziotti – dichiara Francesco Marino, segretario generale provinciale del Siulp –. La tempestività con cui si è intervenuti dimostra che la Polizia di Stato possiede gli anticorpi per isolare eventuali devianze, in modo da non macchiare l’operato quotidiano. Operato che resta assolutamente di alto livello professionale, etico e morale».
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