Furto al bar panetteria Dafina a San Giacomo: rubato il fondocassa, poi arriva il panettiere

Potrebbe essere lo stesso che ha già colpito altre attività a Trieste

Maria Elena Pattaro
Il bar panetteria Dafina
Il bar panetteria Dafina

Ancora furti nei locali. Martedì prima dell’alba è toccato al bar panetteria Dafina in via dell’Ischia, nel rione di San Giacomo. Il ladro ha forzato la porta principale e, una volta dentro, è andato dritto verso la cassa, con l’obiettivo di svuotarne il contenuto.

E ci è riuscito. All’interno c’erano circa 200 euro di fondocassa. L’autore del raid sarebbe stato disturbato dall’arrivo del panettiere, il primo dipendente a raggiungere l’attività per preparare i prodotti da forno. A quel punto il ladro si è dileguato.

Il negozio, affacciato su Campo San Giacomo è però dotato di telecamere interne. Gli occhi elettronici non hanno scoraggiato l’autore, ma potrebbero fornire dettagli utili per smascherarlo. Del fatto è stata messa al corrente la Polizia di Stato, intervenuta sul posto per un sopralluogo. Gli agenti acquisiranno i filmati di videosorveglianza con l’intento di dare un volto e un nome al responsabile.

Potrebbe essere lo stesso che ha già colpito altre attività. Nell’ultimo periodo, infatti, c’è stata una raffica di spaccate o furti, sia in centro città che nei diversi rioni.

Un colpo ogni cinque giorni: la mappa delle spaccate a Trieste
La vetrina sfondata in un salone in viale XX Settembre (Lasorte)

L’ultimo risale alla notte fra domenica e lunedì, quando un uomo sulla quarantina ha tentato di introdursi nello studio di fisioterapia Grammeri di via Madonna del Mare, in Cavana. L’aspirante ladro, a volto scoperto e assolutamente incurante delle telecamere, è riuscito a staccare la maniglia ma non a forzare la serratura. Il danno si aggira sui mille euro.

Tenta l’assalto dal fisioterapista in via Madonna del Mare a Trieste, ladro filmato dalle telecamere
Un frame del video

I Carabinieri sono già sulle tracce del responsabile: un volto già noto alle forze dell’ordine e che, a quanto risulta, non sarebbe nuovo a episodi del genere. A mezzanotte e tre minuti l’uomo sbuca da via del Bastione.

Aspetto curato, abiti distinti. In mano ha una prolunga avvolgibile. Percorre il marciapiede ad ampie falcate, come farebbe un qualsiasi residente intento a rincasare. Lui invece si ferma davanti allo studio di fisioterapia e armeggia con la maniglia per diversi secondi.

Prova a forzare la serratura con l’obiettivo di introdursi nell’attività e presumibilmente impadronirsi di denaro o qualsiasi altro oggetto di valore e facile da trasportare. Nemmeno le due telecamere posizionate ai lati dell’ingresso lo fanno desistere. Si arrende soltanto quando la maniglia gli resta in mano. A quel punto rinuncia al colpo, afferra la prolunga e si incammina su via Madonna del Mare, come se niente fosse. Fino a sparire dall’inquadratura. —

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