Furti in periferia: svaligiata una casa, poi i ladri brindano

Hanno preso di mira un appartamento di via Musnig sradicando anche la cassaforte. E hanno trovato le bottiglie di vino
Bumbaca Gorizia 2009-02-28 Morta in via Marega - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 2009-02-28 Morta in via Marega - Foto di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Tornano a colpire i ladri. E lo fanno in pieno giorno. Rendendosi protagonisti di due colpi, uno a poche ore dall’altro. Nel loro mirino sono finite un’abitazione di via Musnig (una laterale di via Trieste) e un bar di via Francesco Di Manzano.

Andiamo con ordine. Nel primo caso, il modus operandi è stato quello classico, più volte utilizzato dai professionisti dei furti nelle abitazioni. Approfittando della temporanea assenza dei padroni di casa, i ladri hanno puntato tutte le loro attenzioni su quell’abitazione di via Musnig. Secondo le frammentarie notizie in nostro possesso, hanno atteso il momento buono e sono penetrati all’interno forzando la porta d’ingresso.

Come spesso (se non sempre) accade in queste situazioni, i ladri si sono immediatamente diretti nelle camere da letto dove, il più delle volte, vengono conservati gioielli e preziosi: e, infatti, lì hanno arraffato monili in oro e qualche contante.

Ma, in questo caso, hanno fatto di più. Si sono impossessati, infatti, anche di un computer, di un paio di telecamere, persino di qualche bottiglia di vino. Nell’abitazione era presente anche una piccola cassaforte che non era murata, bensì appesa a un armadio. Non contenti e sfruttando il fatto che erano totalmente indisturbati, hanno sradicato dalla sua sede il forziere. All’interno, fanno sapere i carabinieri di Gorizia che indagano sull’accaduto, erano custoditi alcuni gioielli. Ma non sarebbe ancora ultimato l’inventario.

L’altro colpo si è verificato al bar “Ai sette scalini” di via Francesco Di Manzano. Anche in questo caso, ad intervenire sono stati i militari dell’Arma che hanno effettuato i rilievi. I malviventi, fanno sapere gli inquirenti, hanno accuratamente ripulito la macchinetta cambiasoldi che si trovava nelle immediate vicinanze delle slot machines. Sembra che l’abbiano proprio portata via, facendola passare per una finestra. Due colpi, dicevamo, che si sono verificati uno a poche ore dall’altro. E non è detto assolutamente che sia la stessa mano ad averli effettuati.

Proprio nei giorni scorsi avevamo dato conto di altri colpi ladreschi che avevavo avuto come obiettivo un paio di appartamenti in centro, in corso Italia. Non è stato mai chiarito se i furti siano stati denunciati alle forze dell’ordine, fatto sta che l’altra mattina erano arrivate segnalazioni alla redazione che avevano riportato in luce un fenomeno, quello dei furti in casa, che pareva essersi affievolito. All’interno degli appartamenti non c’era nessuno in quei frangenti. I “soliti ignoti” avevano forzato la porta, avevano arraffato monili e qualche prezioso, mettendo tutto sottosopra.

Andando ancora a ritroso, nel marzo scorso, i malviventi erano entrati in azione in via Rabatta. Avevano colpito (ma anche in quel caso le notizie erano frammentarie) in due appartamenti siti nel medesimo complesso edilizio.

E anche in quel caso si erano volatilizzati preziosi e qualche contante non ancora “perfettamente” quantificati. Il modus operandi è sempre lo stesso: i ladri selezionano per bene l’obiettivo, si accertano che nessuno sia presente in casa, prediligono le abitazioni poco o per nulla illuminate e che abbiano, magari sul retro, un bel campo che diventi valvola di sfogo per fuggire senza lasciare traccia.

Ormai è questo lo schema (consolidato e collaudato) che adottano e che, a quanto pare, sortisce gli effetti da loro sperati, non certo dalle vittime degli odiosissimi furti in casa.

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