Furti di Gps, vetri rotti e carrozzerie rigate, “strage” di auto in Salita al Promontorio

TRIESTE L’ultimo episodio in Salita al Promontorio, forse il più preoccupante, risale a tre notti fa. Una Bmw Coupé con i finestrini in frantumi e il vano porta oggetti completamente scardinato. Sono spariti il computer di bordo, l’impianto satellitare e quanto si trovava all’interno dell’auto. Una residente insonne, insospettita dai rumori in strada, si è affacciata e ha visto due individui incappucciati in fuga. Si pensa a un colpo su commissione.
Ma la striscia di furti e atti vandalici, in quella via appartata e a fondo cieco, è piuttosto lunga. In questi giorni, ad esempio, è stato preso di mira un Suv: la fiancata di un Nissan Qashqai interamente rigata. Nelle scorse settimane, in Salita al Promontorio e nelle vie limitrofe, qualcuno si è anche divertito a bucare le gomme delle macchine, a rompere specchietti e a imbrattare le carrozzerie con pennarelli indelebili. Mesi fa è stato rubato uno scooter, poi rinvenuto a San Giacomo.

Ieri mattina i residenti della zona si sono dati appuntamento per fare il punto della situazione: oltre agli atti vandalici, protestano per i graffiti sui muri. In effetti gli scarabocchi variopinti (“tag” del gergo dei writer) sovrastano la maggior parte dei condomini. Ce ne sono di tutti i tipi, di ogni colore e dimensione.
«Siamo veramente stufi - commenta una coppia che abita nella parte alta della strada - così non si può andare avanti. La sera tardi e di notte di qui passano anche tanti giovani che vengono a bere. Urlano, disturbano e abbandonano per terra bottiglie e lattine».
Chi vive da queste parti non ne può più. «Con schiamazzi del genere di notte non dormi - osserva un altro residente - e abbiamo paura di lasciare la macchina parcheggiata in strada perché rischiamo di trovarla di mattina con gli pneumatici bucati o e le portiere rigate».
La richiesta, rivolta al Comune e alla Prefettura, è chiara: l’installazione di telecamere nell’intera zona e un aumento della vigilanza nelle ore notturne.
«La strada viene facilmente presa di mira perché è tranquilla e piuttosto isolata, tanto più nella parte alta in cui non transitano le automobili», rileva una signora che abita in uno dei palazzi che si affacciano sul grande giardino del Circolo ufficiali. «Quindi - aggiunge ancora - è più facile che i vandali agiscano indisturbati nelle ore notturne. Per questo motivo sono necessari sistemi di sorveglianza. Aprire la via al traffico veicolare non è certamente una soluzione: qui diventerebbe un inferno, la zona perderebbe di tranquillità. Se questo accadesse, ci opporremo in tutti i modi». —
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