«Fuori le zingare dal negozio». Condannata

La commerciante di Varazdin in Croazia si era rifiutata di prendere due rom come apprendiste
Di Andrea Marsanich

FIUME. Una sentenza storica per la magistratura croata perché per la prima volta un tribunale nazionale ha sanzionato un caso di discriminazione ai danni della minoranza nazionale dei rom.

È accaduto a Varazdin, la città barocca a settentrione di Zagabria e dove la popolazione viene apprezzata non solo per la sua operosità ma anche per il clima di multiculturalità e convivenza. Un clima turbato due anni fa dalla titolare di un negozio che si era rifiutata di accogliere nel suo esercizio due ragazze rom per la consueta pratica specialistica che gli alunni delle scuole medie superiori devono portare a termine se vogliono superare l’ anno. La donna le aveva definite “ciganke”, ossia zingare, chiudendo loro la porta in faccia della rivendita. Zeljka Balog e Lidija Ignac, questo il nome delle due allieve, si erano rivolte alla loro preside (scuola di economia di Varazdin) denunciando l’esecrabile episodio di intolleranza. Mentre la preside aveva provveduto a trovare un altro negozio per la pratica, le due giovani rom – prendendo coraggio – si erano rivolte al tribunale di Varazdin. A due anni di distanza è stata emanata la sentenza di colpevolezza, con la commerciante condannata a pagare una pena pecuniaria. Il verdetto costituisce un precedente perché finora simili casi avevano strascichi giudiziari soltanto alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.

A Varazdin è stato sancito trattarsi di discriminazione su base etnica. Le due rom hanno espresso la soddisfazione per la sentenza nel corso della conferenza stampa promossa a Zagabria dal Centro studi e ricerche per la pace. «Sono molto contenta – ha detto la Ignac – perché credo che il verdetto aprirà la strada ad altri processi e aiuterà molte persone che vengono danneggiate in quanto non appartengono al popolo di maggioranza». Le ha fatto eco la sua amica Balog: «Quanto deciso dal tribunale ha un grande significato per me. Ero triste e mi sentivo umiliata per quanto capitato ma ora so che c’è speranza in questa società». Gli altri partecipanti all’incontro stampa hanno fatto presente che gli atti discriminatori contro i rom in Croazia non sono rari, anzi e che purtroppo in base ai sondaggi risulta che un quarto della popolazione croata è animato da pregiudizi nei confronti delle comunità nazionali minoritarie.

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