Fumo dalla A2A, il rione Enel: «Vogliamo spiegazioni»

Il rione Enel mantiene alta la preoccupazione dopo la colonna di fumo sprigionata dalla centrale lunedì pomeriggio. Evento che ritiene quantomeno «anomalo» non avendo riscontrato ad oggi situazioni di questo genere. «Vedere elevarsi all’improvviso dall’impianto una colonna di fumo nero densissimo - è scritto in una nota - crea molta paura e apprensione. Perchè si è verificato l’incidente? Cos’era l’odore acre che ha invaso il rione? Cosa è bruciato? Potrebbe essere dannoso alla salute? Potrebbe risuccedere ancora? Noi residenti - viene aggiunto nella nota - chiediamo di essere informati esattamente su cosa sia accaduto e perchè si è verificato l’evento», rivolgendosi al sindaco affinchè «si attivi per avere spiegazioni informando dell’incidente l’assessore Sara Vito e la presidente Serracchiani». I residenti hanno aggiunto: «Tutto questo deve ancora continuare fino al 2025?».

Sulla vicenda il Comitato Stop Carbone di Monfalcone, da parte sua, ha sottolineato: «Quanto avvenuto lunedì alle 17 alla centrale è un fatto grave che va chiarito. Un denso fumo nero, dall’odore acre, che si alza dalla centrale non può essere giustificato come “normale attività”». Il Gruppo San Valentino ha espresso «forte preoccupazione per le emissioni fuoriuscite dall’impianto che ormai temiamo possa rivelarsi datato e poco competitivo».

L’azienda, da parte sua, ha spiegato che lunedì pomeriggio l’impianto in servizio è andato in blocco determinando una sovrapressione nella caldaia e la conseguente fuoriuscita della fumata nera. Contestualmente s’è determinata la rottura di un tubo di canalizzazione del vapore con l’emissione di vapore. Il tutto, ha riferito l’azienda, è durato un paio di minuti, a fronte del successivo ripristino del guasto. L’azienda ha altresì comunicato di aver inoltrato una relazione sull’evento ad Arpa e al Comune.