Fumata nera sulla Cartiera dopo l’incontro con Spinoglio

Il confronto con gli assessori Bini e Rosolen non ha chiarito la prospettiva della Linea 2: l’imprenditore teme il disimpegno di Burgo dalla fabbrica

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TRIESTE Si riparte dalla prima casella, come nel giro dell’oca. La vertenza Burgo si gioca sui soldi e sui nervi. Ieri pomeriggio nel governatorato di piazza Unità Giulio Spinoglio, patron della Cartiera di Ferrara e candidato a riconvertire una parte della fabbrica di Duino, accompagnato dal presidente di Confindustria Venezia Giulia Sergio Razeto, ha detto agli assessori regionali Sergio Bini e Alessia Rosolen che il ruolo di Burgo resta imprescindibile nell’operazione destinata a passare dal patinatino editoriale al cartone da imballaggio.

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Osservazione abbastanza lapalissiana, se non fosse che le parole di Franco Montevecchi, capo-personale della Burgo, hanno lasciato il segno sul 74enne imprenditore monferrino: il ventilato disimpegno del grande gruppo, a fronte del netto peggioramento della situazione produttivo-commerciale di Duino, ha quindi consigliato Spinoglio a chiamare caffè. Montevecchi ha dichiarato che, con un calo di quasi un quarto delle commesse, neanche i superstiti 225 posti sono «in sicurezza».

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Così Spinoglio si è rivolto a Bini & Rosolen. Chi ha fatto le carte per il pirogassificatore? Burgo. Chi fornisce energia per il funzionamento della Linea 2 se e quando sarà riconvertita? Burgo. Chi cede l’impianto a un prezzo agevolato? Burgo. Allora - dice Spinoglio - ogni ragionamento sul futuro della Linea 2 deve avere Burgo quale necessario interlocutore. A sottolineare la sovranità limitata della Cartiera di Ferrara in terra duinese, ci sono le disponibilità finanziarie.

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Durante l’incontro Spinoglio ha riferito che la potenzialità d’intervento ferrarese arriva a 10 milioni. La newco, chiamata un domani a contenere e a governare la Linea 2, è stata costituita con un capitale sociale di 50 mila euro, un classico chip. Insomma, una dotazione non sufficiente a procedere nell’investimento senza l’apporto pubblico (vedi Friulia).



A fronte dell’ennesimo banco di sabbie mobili, Bini & Rosolen hanno dovuto abbozzare, rinviando ogni decisione sull’entità dell’intervento a un tavolo “a tre” da tenersi con Burgo e con Spinoglio. «Nel corso di tale incontro - riporta una nota della Regione Fvg - Burgo dovrà illustrare con precisione le proprie intenzioni per il futuro dello stabilimento e chiarire le posizioni espresse recentemente a mezzo stampa». Già, ma cosa vorrà Burgo? Visti i precedenti di Electrolux e Wärtsilä, una mezza idea ci sarebbe. Qualche generico riferimento su ammortizzatori sociali, che siano effettivamente finanziati, e sulla bolletta energetica ha cominciato a circolare. E lunedì alle ore 14 le “rsu” saranno ad Altavilla Vicentina per vedersi con l’azienda. —


 

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