Fumata nera sul bilancio Il via libera slitta a fine mese
Nulla di fatto nella riunione dei capigruppo chiamata a calendarizzare i lavori Sindacati e opposizione in rivolta contro rincari e tagli previsti per fare cassa
Foto Bruni Trieste 04.08.16 Consiglio Comunale
Mamma, mi si è incagliato il bilancio. Il documento tanto atteso dalla riunione di giunta di martedì scorso non è arrivato, e non è chiaro se potrebbe vedere la luce domani oppure lunedì. Nel frattempo la riunione dei capigruppo di ieri, che avrebbe dovuto stabilire un calendario dei lavori per il bilancio, si è conclusa con un nulla di fatto. Anche i più ottimisti nella maggioranza vedono ormai difficile che il tutto si concluda entro metà giugno. Nel frattempo i sindacati lanciano un'offensiva all'unisono contro il bilancio del Comune che, per far fronte ai disequilibri di bilancio, prevede tagli al sociale e sui dipendenti nonché aumenti di tariffe fra 2018 e 2019.
Il segretario di Cisl Fp Walter Giani commenta: «Apprendiamo con allarme e perplessità dei contenuti della relazione dell'assessore Giorgio Rossi. Tutte le scelte che hanno riflessi sul personale dovrebbero prima passare per il sindacato. Cosa che non è assolutamente avvenuta». La Cisl è contraria alla possibilità di appaltare parte dei servizi educativi: «Il bambino ha bisogno di continuità di presenza. Cosa che non può accadere con una cooperativa che cambia personale con frequenza. Siamo contrari da sempre». Giani commenta poi il risparmio che il Comune conta di trarre sulle assunzioni: «Abbiamo già fatto un accordo con il Comune per un piano triennale di assunzioni. Inoltre quando, un mese fa, abbiamo chiesto di fare le stabilizzazioni l'amministrazione ha risposto di no perché diceva di voler fare bandi di selezione pubblica. Leggere questo ci fa cadere le braccia». Infine, sull'aumento delle tariffe, «le funzioni Uti sono tuttora conferite al Comune, sicché non capiamo perché bisogni tagliare». La sigla ha chiesto ieri un incontro alla giunta e si accinge mette «in preventivo» una serie di assemblee. Critica anche Serena Miniussi di Cgil Fp, che scorre l'operato del Consiglio delle ultime settimane, «fra Maria Teresa e gli oli di frittura», e prende in analisi il piano delle opere per contestare l'ipotesi di bilancio: «Sono esternazioni folli. Il bilancio non viene approvato e quindi il Comune si ritrova paralizzato. Ci spiegano che non ci sono soldi ma al contempo vendono azioni Hera per 12 milioni di euro che poi vengono utilizzati per fare cose come il tappeto erboso di campi di calcio (800mila euro)». Il tutto in un contesto di cui elenca i punti deboli: «Il Comune non fa una gara che si concluda con esiti rispettabili, ovvero senza riduzione del lavoro ma con riduzione del costo; ci sono 9mila domande di sostegno al reddito e l'addizionale Irpef è al massimo dal 2007; promettono di colmare i buchi in organico ma poi assumono 10 dirigenti al posto di tutti gli altri». Per la Cgil «è una misura da contrastare a tutto tondo». Anche la Usb Pubblico impiego interviene con un comunicato: «Dopo settimane di preoccupante silenzio sulle sorti del bilancio, la giunta comunale esce allo scoperto, approvando un bilancio triennale fatto di tagli, aumenti delle tariffe e privatizzazione dei servizi. Il Comune di Trieste abdica così alla sua già residua funzione sociale di erogatore di servizi essenziali alla cittadinanza». I contenuti della proposta, aggiunge il sindacato, «non sono affatto ineluttabili».
Anche l'opposizione continua l'offensiva. Dichiara la segretaria del Pd Fvg Antonella Grim: «L'unica mossa che riesce alla giunta Dipiazza per far tornare i conti è rifarsi sui triestini con aumenti di tasse e costi dei servizi? A fare i bilanci così son bravi tutti». Secondo Grim «prima l'imbarazzante ritardo nella presentazione del bilancio, nonostante la proroga concessa, e ora la stangata che peserà sulla gente: non male per una giunta che ha criticato ferocemente i bilanci dell'amministrazione Cosolini e che si è sempre detta dalla parte dei cittadini. Ebbene, non credo che i cittadini si sentiranno troppo tutelati da un Comune che alza le rette delle case di riposo, che appalta servizi per risparmiare, che aumenta il costo dei parcheggi e delle mense».
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