Fulmine si abbatte sulla chiesa: campane mute a Capriva

Il parroco don Qualizza allarga le braccia: «Niente messa, siamo in quarantena» La scarica ha danneggiato il marciapiedi. Bruciati anche televisori e lavatrici 
Il marciapiedi del campanile danneggiato dal fulmine Foto Marega
Il marciapiedi del campanile danneggiato dal fulmine Foto Marega

CAPRIVA «Siamo in quarantena». Don Maurizio Qualizza allarga le braccia sconsolato. Ma trova la forza di fare una battuta sulla situazione che si è venuta a creare a Capriva del Friuli. Nulla a che vedere, fortunatamente, con il coronavirus. A procurare una lunga serie di disagi è stato un fulmine durante il repentino temporale con grandinata che si è abbattuto nel primo pomeriggio di mercoledì. Il maltempo, infatti, ha finito con l’ammutolire le campane della chiesa parrocchiale, creando un certo disorientamento fra i cittadini e i fedeli, abituati alla regolarità dello scampanio. «Se poi ci mettiamo anche che non si possono celebrare le messe a causa del Covid-19, la sensazione - spiega il sacerdote - è quella di un’infinita tristezza».

Alla fine, con il passare delle ore, è emerso che i danni di quel temporale di passaggio (vedi i casi di Cormòns e di Mossa illustrati ieri) sono stati assai più significativi di quanto era emerso sin dal primo minuto. «Non soltanto il campanile è rimasto ammutolito ma abbiamo avuto problemi anche per quanto riguarda l’impianto luci della chiesa, la rete telefonica, i computer. Per fortuna, questi ultimi malfunzionamenti sono stati risolti tempestivamente mentre, per le campane, occorreranno, purtroppo, ancora parecchi giorni».

La saetta, racconta sempre don Qualizza, «ha attraversato il parafulmine e la violenza è stata tale che ha finito con lo spaccare anche le pietre del marciapiedi. Il Comune ha provveduto tempestivamente a ripulire tutto ma vi racconto questo particolare per farvi capire quanto la scarica elettrica è stata potente. Inoltre, ha finito con il mandare letteralmente in tilt il comando centrale delle campane e anche le case limitrofe hanno accusato più di qualche problema e disagio. Non ci voleva».

Anche il sindaco Daniele Sergon ammette che si è trattato di un fulmine anomalo perché molto potente. In quei minuti - racconta - ero in municipio. C’era un silenzio tombale anche perché, all’interno degli uffici, non c’era nessuno. Ad un certo punto, praticamente dal nulla, si è udito un tuono terribile. E subito ho capito che la scarica aveva colpito qualche struttura nelle vicinanze. Confermo che la saetta è stata talmente forte che, scaricandosi sul marciapiedi, ha divelto la pietra piasentina. Problemi si sono verificati anche all’illuminazione pubblica: tutto, fortunatamente, già riparato». Ma, a sentire il primo cittadino, anche i cittadini lamentano danni. «Alcune famiglie si ritrovano oggi con lavatrici e televisori bruciati e da buttare. E anche il panificio, per un lasso di tempo, è rimasto senza linee telefoniche». —


 

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