Frode sul carburante con società fantasma: sequestro da 53 milioni
TRIESTE Maxi frode nel settore dei prodotti petroliferi con sequestro da 53 milioni di euro: protagoniste le Fiamme Gialle di Trieste e Napoli, coordinate dalla Procura campana, che hanno dato esecuzione a un sequestro preventivo finalizzato alla confisca, appunto, di beni per 53 milioni nei confronti di cinque soggetti, ritenuti responsabili di una frode fiscale nella commercializzazione di carburanti per autotrazione.
Come spiegato dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Trieste, Michele Pallini, l’attività investigativa del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Trieste ha avuto origine dall’inchiesta su Depositi Costieri.
Una delle società coinvolte, la campana Petrolifera Italiana s.r.l., alcuni anni fa aveva acquistato la Depositi Costieri di Trieste, al centro di vari inchieste.
Secondo l’accusa, la Petrolifera Italiana avrebbe evaso l’Iva per 33 milioni di euro effettuando cessioni fittizie di carburante per 146 milioni ad altre società cartiere dichiaratesi “esportatori abituali” che, in virtù di tale falso status, potevano acquistare i prodotti senza applicazione dell’Iva.
Le società fantasma rivendevano poi gli stessi prodotti applicando l’Iva al cliente finale senza versarla all’Erario. Beni del valore di oltre 53 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Napoli e Trieste, con cinque persone accusate dalla Procura di Napoli di una frode fiscale nel settore della commercializzazione di carburanti per autotrazione
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