Frode fiscale, maxi-confisca della Gdf: anche un palazzo a Rialto

Provvedimento definitivo a carico di un commerciante di prodotti informatici di Pordenone. Evasione da 17 milioni. Gli sono stati tolti una villa del ’700, yacht, auto storiche e sportive oltre al prestigioso immobile a Venezia

La Guardia di Finanza confisca a un imprenditore di Pordenone 32 immobili, tra cui una magnifica villa del ’700 e parte di un palazzo nobiliare a due passi dal Ponte di Rialto a Venezia, uno yacht di 13 metri e sette autovetture storiche tra le quali una Ferrari, una Porsche e una MG.

L’uomo, Gianni Soldera, commerciante di prodotti informatici, era stato denunciato dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pordenone per una frode fiscale da quasi 17 milioni di euro. A fronte di tali importi erano state emesse sette cartelle esattoriali. Nel frattempo che la procedura di emissione dei titoli di pagamento si perfezionasse l’imprenditore, con l’intento di non corrispondere quanto dovuto allo Stato, si era spogliato dell’ingente patrimonio personale che aveva riversato in due fondi patrimoniali, uno alimentato dai propri beni immobili e l’altro da quelli mobili registrati.

La Corte di appello di Trieste, cui ha fatto opposizione la Procura di Pordenone dopo un ricorso dell’imprenditore in seguito a una prima confisca dei beni, lo ha condannato per il reato di «sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte», confermando quindi la confisca. L’imprenditore ha presentato inutilmente ricorso in Cassazione e pertanto la sentenza di condanna e la correlata confisca sono diventate definitive.

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