Friulia, da inizio anno investiti 85 milioni: così sosteniamo la ripresa industriale

Mappa degli interventi per aiutare l’economia Fvg a ripartire: fra i principali quelli in Siap, Tirso, Valcucine e una startup

TRIESTE Le operazioni ordinarie e quelle straordinarie in tempi di coronavirus. Friulia, nei primi cinque mesi del 2020, ha stanziato fondi per un totale di oltre 85 milioni di euro. Il più recente intervento è quello a favore di Siap, la società con sede a Maniago del gruppo Carraro, centro d’eccellenza per la componentistica e l’ingranaggeria di qualità, costretta a chiudere l’attività dal 25 marzo causa “lockdown” e sostenuta nella ripartenza con 2 milioni di euro che verranno utilizzati principalmente per i fornitori locali.

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L’azione di Friulia si è concretizzata su tre fronti. Innanzitutto il piano deliberato a metà marzo dal cda, un’operazione da 50 milioni tra finanziamenti a tassi agevolati, proroga delle scadenze, migliori condizioni di prestito. Si tratta di tre misure urgenti a beneficio delle 94 aziende in cui Friulia ha partecipazioni nel capitale. La prima sono i finanziamenti a 24 mesi a tassi vantaggiosi e senza commissioni per le necessità di cassa urgenti, con l’aggiunta di consulenza gratuita per la ridefinizione dei piani aziendali, come la redazione di budget e piani finanziari. La seconda è lo slittamento di 12 mesi del pagamento di tutte le rate in scadenza entro il 31 dicembre 2020 senza alcun interesse aggiuntivo.

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La terza si traduce nella facoltà per le aziende in cui Friulia è in uscita entro fine anno di richiedere un nuovo intervento, a condizioni economiche migliorative rispetto a quelle attualmente in vigore, mantenendo la finanziaria nella compagine sociale. Ma ci sono anche la provvista per complessivi 12 milioni fornita da Friulia, nell’ambito della convenzione sottoscritta con CiviBank relativa ai prestiti per le micro e piccole imprese regionali, e i 25 milioni delle operazioni di aumento di capitale e finanziamento 2020, in un primo semestre in cui si è dovuto fare i conti con una inattesa, drammatica emergenza economica. Già a gennaio, peraltro, Friulia entrava con 4 milioni di euro nel capitale di Tirso, azienda con stabilimento a Muggia del gruppo Fil Man Made specializzata nella produzione di filati tecnici. Mentre a febbraio investiva 4,8 milioni in Valcucine, impresa pordenonese di design di alto di gamma che progetta, produce e commercializza cucine, living e arredo bagno. E ci sono pure i 200mila euro all’interno della campagna di equity crowdfunding di Econviene.it, la startup dell’antispreco.

«Il mondo delle imprese sta già cercando soluzioni per prepararsi a voltare pagina e a ripartire – osserva la presidente di Friulia Federica Seganti –. Per farlo, però, deve poter contare su un sostegno a livello finanziario e fiscale che stimoli lo spirito di iniziativa e la capacità di rialzarsi nei momenti di difficoltà, due caratteristiche che da sempre contraddistinguono le realtà imprenditoriali del Fvg e del Paese». Ad oggi, informa la società, sono una trentina le aziende che hanno già avviato un confronto con la finanziaria regionale per poter usufruire dei diversi interventi previsti.

In merito alla misura che permette il rinvio dei pagamenti senza alcun interesse aggiuntivo per i finanziamenti in scadenza nel 2020, Friulia sta valutando in termini positivi le richieste di fatto pervenute da tutte le società beneficiarie di un rapporto di debito.

Per quanto riguarda infine la facoltà di prolungare il rapporto con la finanziaria oltre il 31 dicembre, la maggior parte delle partecipate interessate ha richiesto a Friulia di confermare la propria presenza per il prossimo quinquennio. —


 

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