FRIULI VENEZIA GIULIADipendenti regionali, lunga lista di benefit

Il Fondo sociale eroga prestiti, sussidi e borse di studio. Nel 2009 autorizzato l’esborso di 2,5 milioni di euro
Il palazzo della giunta regionale
Il palazzo della giunta regionale
TRIESTE
. Nel 1981, anno di istituzione, la Regione autorizzò una spesa di 450 milioni di lire. Quasi trent’anni dopo, il rendiconto finanziario 2009 viene approvato a quota 2,5 milioni di euro. Ma, ricordano i dipendenti di lungo corso, ci sono stati tempi migliori per il Fondo sociale della Regione, una posta alimentata soprattutto da fondi dell’amministrazione, piccoli interessi di tesoreria e restituzione di prestiti e mutui. «Un privilegio» ammette pure qualche sindacalista. Perché prestiti e mutui per ristrutturare o acquistare una casa vengono erogati a tasso zero.


Il Fondo sociale è stato istituito con la legge regionale 53 del 1981. All’articolo 153 si precisa che, con le disponibilità di quel capitolo, si provvede a erogare prestazioni di natura sociale e assistenziale a favore del personale regionale in servizio. La giunta Tondo, poco prima delle vacanze, ha approvato l’esercizio finanziario 2009: saldo iniziale 64.218, entrate 2.581.323, spese 2.516.801, saldo finale 128.740 euro.


Le risorse vengono utilizzate per quattro prestazioni: mutui, prestiti, sussidi e borse di studio. La materia mutui edilizi, in particolare, richiede un apposito regolamento: il più aggiornato, in vigore dallo scorso primo luglio, precisa che l’importo concesso di 18mila euro può essere elevato a 27mila a condizione che il richiedente non intenda chiedere contestualmente anche un prestito. Sono previste riduzioni percentuali della somma (dal 20 al 60%) nel caso in cui il valore dell’immobile superi i 250mila euro. All’articolo 9, comma uno, l’agevolazione più gradita: il mutuo, ammortizzato in un periodo tra 8 e 15 anni mediante trattenute costanti sulla retribuzione mensile, non prevede maggiorazione di interessi ai sensi dell’articolo 158 bis delle legge istitutiva. Lo stesso benefit che favorisce i dipendenti dell’Ezit, finito però sotto inchiesta della Corte dei conti.


Non manca il fondo rischi: sull’importo viene trattenuto in anticipo l'un per cento, riserva utilizzata dal Fondo sociale per l'estinzione del mutuo in caso di decesso del dipendente o di dispensa dal servizio per inabilità fisica. Se per i mutui non sono previste fasce di reddito, per ottenere i sussidi - che possono coprire buona parte delle spese per protesi dentarie e ortopediche, occhiali, iscrizione dei figli ad asili nido e scuole per l’infanzia, colonie e centri estivi, testi scolastici, cura di patologie legate alla disabilità e perfino funerali dei familiari a carico - è necessario non superare un limite. Due le fasce di reddito: sotto i 15.800 euro per il dipendente con nucleo familiare e i 24.700 per il dipendente senza famiglia, il sussidio del Fondo copre il 70% al lordo della spesa; con un tetto più basso di 12.653 e di 19.606 euro, si arriva fino all’80% al lordo, circa il 40% netto.


Tra le regole per l’accesso al Fondo ci sono pure i parametri di anzianità. Per ottenere sussidi, prestiti e mutui servono almeno due anni di lavoro con contratto a tempo indeterminato. I dipendenti a tempo determinato possono beneficiare solo dei sussidi assistenziali e devono dimostrare di aver prestato servizio per due anni nell’ultimo quinquennio.



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