Friuli Doc “perdona” i pescatori triestini
TRIESTE. Le orate a Friuli Doc, pure quest’anno, costeranno 4 euro e 90 centesimi. Come i sardoni. «Tutti prezzi bassissimi», assicura Guido Doz, presidente della Cooperativa pescatori triestini. Perdonati, ripescati dal girone degli squalificati e riammessi alla quattro giorni enogastronomica di Udine, la più grande della regione. Quella tra giovedì 11 e domenica 14 settembre è tra l’altro l’edizione del ventennale, meglio non fare a meno di 60-70mila presenze sicure nello stand della Cooperativa, in piazza Garibaldi, a un passo dal centro storico).
Alessandro Venanzi, dopo aver piazzato il cartellino rosso causa «abuso di concessione» (l’accusa era di avere appeso il prezzo delle orate sulla statua dell’eroe dei due mondi), ha preso il telefono in mano, digitato il numero di Doz e, infine, assolto. «Tiriamo una riga» spiega l’assessore udinese alle Attività economiche e turistiche. «Nel regolamento dell’anno scorso - spiega Venanzi - non era prevista alcuna sanzione, con tanto di esclusione dall’edizione successiva, nel caso di mancato rispetto delle regole. Per questo, posto che teniamo a una rappresentanza eterogenea dei territori, i pescatori di Trieste ci saranno anche quest’anno». Friuli Doc, in sostanza, non si chiamerà mai Friuli Venezia Giulia Doc ma non allontana chi porta gente. «Quello che conta è il buon senso - prosegue l’assessore -. Al presidente Doz ho detto che avremmo molto piacere che, vista la tipologia della loro offerta, la Cooperativa si riproponesse anche nel 2014. Sono certo che non saranno ripetuti gli errori dell’anno scorso.
La premessa, infatti, è che il regolamento va seguito alla lettera: vale per un udinese come per un triestino». Doz conferma: «È tutto chiarito. Ci saremo con il nuovo allestimento della grande barca e gli stessi prezzi dell’anno scorso». Di certo, aggiunge Venanzi, l’iniziale esclusione dei pescatori triestini non era motivata da qualche protesta dei concorrenti: «Stupidaggini, nessuno ci ha imposto alcunché. Non ci era piaciuto il comportamento dei pescatori un anno fa, ma siamo pronti a dare loro fiducia sui temi del decoro e dell’occupazione del suolo pubblico. Perché non teniamo per nessuno, se non per l’eccellenza dei prodotti della nostra regione».
Caso chiuso in fretta, dunque. Molto più rapidamente del 2007 quando, alle dichiarazione dell’allora sindaco di Udine Sergio Cecotti sulla «tolleranza» nei confronti dei triestini, la politica del capoluogo regionale rispose per le rime. «Non è certo una questione territoriale - insiste Venanzi –: queste diatribe non appartengono alla nostra generazione. Io, di certo, mi scanso da rivalità inutili in una regione di soli 1,2 milioni di abitanti». L’assessore friulano, anzi, esagera: «Mi sto preparando alle nozze con una ragazza di origini triestine». Anche per i suoceri, tra un mese, orate a 4 euro e 90 a Friuli Doc. (m.b.)
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