Friuli doc caccia per offese a Garibaldi i pescatori triestini
Non avranno morso Chiellini, ma avere appeso il prezzo delle orate sulla statua di Garibaldi vale quattro giornate di squalifica: da giovedì 11 a domenica 14 settembre, dall’inizio alla fine di Friuli Doc. I pescatori triestini sono esclusi dal ventennale della vetrina enogastronomica udinese. Indesiderati, sintetizza l’assessore comunale alle Attività economiche e turistiche, Alessandro Venanzi.
La squalifica Novità su Trieste? «Nessuna», dice il giovane esponente della giunta Honsell nel giorno della presentazione dell’edizione 2014 di Friuli Doc. Pura verità: non ci sono novità su Trieste perché Trieste non compare nel programma di chioschi e stand. L’anno scorso c’era ma a settembre non ci sarà, non dopo le “pierinate” della Cooperativa dei pescatori che Venanzi denuncia e non perdona. «Nel 2013 hanno abusato in termini di spazi e concessioni – racconta l’assessore udinese –, non ci è sembrato il caso di riproporre la loro presenza del calendario della rassegna».
Le orate C’è un episodio, in particolare, che il Comune friulano non ha digerito: «Per tutti i giorni della manifestazione, nonostante i nostri ripetuti richiami, il cartello con la pubblicità delle orate è rimasto appeso al collo di Garibaldi». Non proprio il centro storico, piazza Garibaldi a Udine, ma la posizione non è certo periferica. Tanto meno il monumento è di scarsa importanza. «Le orate costavano 4 euro e 90 centesimi», ricorda Venanzi mentre spiega il cartellino rosso.
Il caso dei triangolini Una vicenda che ricorda un’altra storica polemica Trieste-Udine con Friuli Doc sullo sfondo. Era il 2007 e l’allora sindaco Sergio Cecotti dichiarò: «Sarebbe ipocrita dire che i triestini saranno i benvenuti. Diciamo che saranno tollerati. Del resto, in ogni manifestazione occorre qualcosa di esotico da mostrare». E ancora, sulla presenza triestina a Udine: «Non abbiamo ancora deciso di mettergli i triangolini addosso per verificare. Roberto Dipiazza parla friulano e si mimetizza». Battute in puro stile cecottiano, ma la politica triestina rispose per le rime.
Il ritorno di due anni fa Trieste era ritornata a Friuli Doc nel 2012 dopo quattro anni di assenza. A riprendere una tradizione che si era interrotta nel 2008, ultima apparizione del Consorzio “Trieste da gustare”, finanziato dalla Camera di commercio del capoluogo regionale, ci aveva pensato appunto la Cooperativa pescatori presieduta da Guido Doz. Con tutti i migliori propositi visto che quattro anni prima, ai chioschi del pesce, si erano fermate 60mila persone. Numeri confermati. Anzi, nel 2013 proprio Doz parlava di un ulteriore incremento del 30%. «Da noi soprattutto tavolate con famiglie e pensionati, ma anche tanti austriaci e spagnoli», faceva sapere il presidente della Cooperativa. I modi, però, non sono evidentemente piaciuti. E si è arrivati allo stop per «abuso di concessione», ribadisce Venanzi.
Il ritorno alle origini Il Comune di Udine, apparentemente, non se ne preoccupa. «Friuli Doc sarà un expo delle eccellenze enogastronomiche e non solo della nostra regione», assicura il sindaco Furio Honsell lanciando un’edizione che viaggia su un nuovo sito e diventa più social (grazie a Turismo Fvg), più qualitativa e vicina, nelle intenzioni, alle prime prove degli anni Novanta. Per respingere le derive da sagra mal riuscita degli ultimi anni si ritorna al bicchiere di vetro e si punta su prodotti tipici, tracciabili, regionali, bocciando bicchieri di plastica, mojiti e stand d’oltralpe.
Gli sponsor Tanto vino, come sempre. Ma non mancheranno 3 milioni di bottiglie da mezzo litro ciascuna targate Goccia di Carnia con personalizzazione Friuli Doc. Gli altri sponsor sono Italpol, CrediFriul, Innov@ctors, Creaa.
La richiesta alla Regione «Come Comune – rileva Venanzi – stiamo cercando di fare un grande sforzo e i privati lo stanno facendo con noi. Ma, per garantire Friuli Doc, chiediamo alla Regione la possibilità di avere un quadro triennale definito di finanziamenti al turismo, in modo da poter programmare gli investimenti e creare risparmi tramite economie di scala».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo