Friulani e isontini “conquistati”. Uno su due abiterebbe a Trieste

Sondaggio dell’istituto Ixè: la città viene percepita come pulita, accogliente, sicura e cosmopolita
E alla domanda su un eventuale trasferimento per lavoro un terzo degli italiani risponde di sì
Lasorte Trieste 23/03/11 - Rive, Panorama Città
Lasorte Trieste 23/03/11 - Rive, Panorama Città

TRIESTE La città, per così dire, “va alla grande”: pulita, efficiente, accogliente, cosmopolita e sicura. Questi infatti sono i tratti che le riconoscono gli italiani, ma soprattutto - e in misura ancora più accentuata - gli italiani che l’hanno visitata.

Insomma il “percepito” della città di Trieste è altissimo e noi tutti - cittadini, operatori economici, decisori pubblici con il sindaco naturalmente in testa – dobbiamo esserne fieri, perché tutto ciò naturalmente genera traffici, incontri, commercio, scambi, turismo, vale a dire tutte quelle cose che resero Trieste “grande” e che noi per mezzo secolo, credevamo fossero sopite o scomparse.

Lasorte Trieste 28/06/16 - Telecamere di sicurezza
Lasorte Trieste 28/06/16 - Telecamere di sicurezza


Il nostro micragnoso interrogarsi sul declino della città, il nostro pessimismo mitteleuropeo, talvolta alcuni vissuti vittimistici nei confronti della Madre Patria, davvero sono fuori luogo: l’Italia e gli italiani ci amano, ci ammirano e soprattutto ci riconoscono qualità e virtù – due su tutte, “sicurezza” e “pulizia” – che ahimè nel resto del Paese sono merce rara. Il nord infatti vede costantemente minacciata la sua “sicurezza” e il sud conosce un “degrado” che non trova risposta.



A tale “percepito” esterno, si allinea sia la conoscenza di primissima mano che hanno i nostri cugini friulani e giuliani e lo stesso vissuto che di Trieste hanno coloro che la abitano: i cosiddetti “triestini”. Con alcune sensibili differenze tuttavia e con delle leggere diversità che contribuiscono a sfatare un altro stereotipo: non solo le genti giuliane e friulane non pensano male di noi, ma ci ammirano se possibile anche con maggior trasporto degli “italiani”.

Foto BRUNI 01.11.2017 S.Giuisto: turisti
Foto BRUNI 01.11.2017 S.Giuisto: turisti

Trovano infatti la città accogliente, sicura, efficiente in misura più marcata della media, ma più di ogni altra cosa, sono stupiti e affascinati dal nostro “cosmopolitismo” e dalla nostra “vivacità”. L’unica perplessità è relativa alla sua pulizia: non che la trovino sporca (il voto è un 6,6), ma diciamo che non mettono pulizia e nitore ai vertici del loro vissuto. Un rilievo che emerge anche più nettamente fra la popolazione autoctona che a Trieste passa le sue giornate: la pulizia, dicono gli incontentabili triestini, lascia a desiderare (voto 6,2) ma per loro fortuna tutto il resto è straordinariamente “a bola”: la città è accogliente, è uno splendido miscuglio di razze (?) e culture (“cosmopolita” voto 8,4), è “sicura” (tutti gli echi delle campagne elettorali sono perduti) ed è – a differenza di come possono credere gli altri - “diversa dal resto d’Italia” (voto 8).

Lasorte Trieste 28/06/16 - Telecamere di sicurezza
Lasorte Trieste 28/06/16 - Telecamere di sicurezza


Sistemata Trieste, diamo un’occhiata ai triestini. Anche in questo caso, il percepito esterno appare positivo, ma forse leggermente meno favorevole del vissuto della città: Trieste infatti raccoglie un voto medio pari a 7,2 mentre i “triestini” si fermano a 6,8, forse il frutto di un incontro con noi “locali”, necessariamente frettoloso, legato alla brevità della sosta e delle possibilità di incontro. Comunque sia, a parere degli “italiani” siamo “grandi lavoratori”, “ossequienti alle regole” e moderatamente “riservati”. La sensazione, con tutta franchezza, è che sia ancora al lavoro un antico, ma potente stereotipo….insomma, “L’Austria iera un paese ordinato” sembra ancora agire sotterraneamente. Vero o falso che sia – gli stereotipi contengono entrambe le due facce della medaglia - quello che in qualche modo colpisce è che esso agisce anche più potentemente su noi stessi: ci crediamo infatti decisamente “rispettosi delle regole”, “grandi lavoratori”, “gente seria” ma dalla “mentalità apertissima” (voto 7,9) e per di più siamo “spiritosissimi” (voto 7,8).



Va bene così e possiamo continuare a credere in questa auto-immagine del resto suffragata anche dai nostri cugini friulani che nell’insieme introducono due soli elementi di dubbio su “grandi lavoratori” (voto 6,4) e su “riservati” (voto 5,5), quasi a dire che non la smettiamo mai di raccontare i fatti nostri al prossimo.

In sintesi i triestini mostrano di avere un’enorme opinione di sé e della propria città, opinione che con alcune sbavature che abbiamo messo in rilievo, viene confermata da chi ha una conoscenza di prima mano della città, da chi l’ha visitata e da chi la sogna da lontano. Resta sul tappeto un gigantesco problema: un terzo degli italiani di fronte all’ipotesi di un trasferimento per lavoro a Trieste si dice prontissimo ad accettarlo e ahimè la percentuale sale al 47% fra friulani, goriziani, isontini eccetera eccetera. Un esodo biblico se dovesse verificarsi e dopo….Trieste addio!

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