Friuladria, crescono i finanziamenti alle imprese (+38%)

Utile di 37 milioni. Ai soci dividendo di 1,355 per azione. Il direttore Ghisellini: «A Trieste ci sono segnali di ripresa»

MILANO. Mutui, agroalimentare e innovazione. Sono i tre pilastri della crescita per Crédit Agricole Friuladria, che ieri ha alzato il velo sui conti del 2016, che hanno evidenziato una ripresa dei principali indicatori, complice la ripresa avviata in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. L'esercizio si è chiuso con un utile di 37 milioni di euro, in crescita dell'8% rispetto al 2015. I nuovi mutui sottoscritti sono stati quasi 5mila (di cui 4.812 all'indirizzo dei privati), con un incremento del 15% annuo, mentre i finanziamenti alle imprese hanno segnato un progresso nell'ordine del 38%, mentre i nuovi clienti hanno raggiunto le 22mila unità. Alla luce di questi risultati, il cda dell'istituto con headquarter a Pordenone ha deciso di proporre un dividendo di 1,355 euro per azione, con un rendimento prossimo al 3%. I risultati sono stati ottenuti anche grazie alla discesa del costo del credito e all'attenzione mostrata negli anni dalla banca sul fronte delle erogazioni. Così le rettifiche di valore nette su crediti si sono attestate a 51,7 milioni, il 23,4% in meno rispetto al bilancio precedente, a evidenziare il fatto che per il management il gruppo delle pulizie è ormai alle spalle.

 

Banca Friuladria chiude la filiale ronchese
Bonaventura Monfalcone-05.11.2016 Zona futuri lavori in corso-Municipio-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

 

«I dati del Friuli Venezia Giulia sono in linea con i dati d'insieme», spiega il direttore generale Roberto Ghisellini. «Non dimentichiamo che in regione abbiamo una quota di mercato relativamente agli sportelli nell'ordine del 6%, mentre sul fronte degli impieghi siamo al 12%». Quanto al contesto triestino, il dg vede «segnali di miglioramento del clima economico a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno, con un effetto trascinamento in quello in corso». Nel corso del 2016 Friuladria a livello generale ha conseguito proventi operativi netti per 305,7 milioni, in sostanziale tenuta rispetto allo scorso anno. Il risultato della gestione operativa si è attestato a 110,7 milioni, con gli oneri operativi per 195 milioni, in crescita rispetto all'esercizio precedente soprattutto per effetto dell'accordo di incentivazione all'esodo del personale raggiunto nel corso del 2016 a livello di gruppo con le parti sindacali. L'intesa, che ha un costo stimato in 6,8 milioni, prevede l'uscita su base volontaria nel corso di quest'anno di 40 dipendenti.

Nell'ultimo anno l'istituto di Pordenone ha visto crescere le masse amministrate rispetto al 2015 nell'ordine dell'11%, sia nella componente di raccolta diretta (attestatasi a 7.055 milioni, +14%) sia sul fronte della raccolta indiretta (6.926 milioni, +9%). Il buon andamento del comparto del risparmio gestito ha trascinato la raccolta indiretta (+543 milioni a quota 6,9 miliardi), di cui 2,46 miliardi per il solo asset management. Per Ghisellini, l'esercizio in corso all'insegna del consolidamento dei progressi raggiunti nel 2016. «Tra privati e imprese abbiamo erogato ben oltre il miliardo di euro», ha ricordato. Quanto al futuro, spiega, c'è la volontà di aprire nuove filiali, «a cominciare da una a Verona ad aprile, che sarà accompagnata da un centro dedicato al private banking». Sono quindi in arrivo nuove assunzioni: «A livello di gruppo puntiamo a rafforzare l'organico di 500 unità entro i prossimi due anni e Friuladria seguirà questo indirizzo, in maniera pressoché proporzionale rispetto al suo peso all'interno di Credit Agricole in Italia (circa il 16%, ndr)», è la promessa.

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