Gli studenti del liceo Dante – Carducci di Trieste: «Freddo in via Corsi»: scatta e rientra la protesta
Una parte degli studenti durante l’intervallo lamenta le temperature troppo basse. La preside Testa: «Problemi nella prima ora causa sopralluoghi e finestre aperte»
Allarme rientrato dopo una mattinata turbolenta. Gli studenti del liceo Dante-Carducci, infatti, hanno protestato oggi, lunedì 13 gennaio, per le aule troppo fredde e sono usciti dalle classi della succursale di via Corsi.
Stando ai ragazzi il termometro segnava 15 gradi. È intervenuta così la preside Carmela Testa, che ha verificato le condizioni della struttura rassicurando studenti e insegnanti: le temperature rientravano nella norma durante la mattinata (il limite è di 17 gradi). Perché questa discrasia sul termometro?
Qualche grado in meno è stato registrato ma durante la prima ora, a causa dei sopralluoghi e degli interventi effettuati nei giorni scorsi nell’edificio. Alcune finestre aperte, poi, avrebbero fatto il resto.
I lavori nella succursale e i sopralluoghi fanno parte di un monitoraggio di tutti gli istituti superiori della città, avviato dall’Ente per il decentramento regionale (Edr) dopo il crollo del soffitto della succursale del Petrarca avvenuto a dicembre.
Ma per capire cosa sia accaduto serve tornare alla mattinata di lunedì, quando alcuni giovani di diverse classi che frequentano il Dante-Carducci si ritrovano insieme, durante l’intervallo, per lamentare il freddo percepito.
Chiedono che sia subito avvisata della situazione la dirigente scolastica, che si reca sul posto.
«All’inizio della mattinata le temperature erano effettivamente più basse del solito – spiega Testa – per alcune opere effettuate nel plesso nei giorni scorsi, quando probabilmente qualche accesso è stato lasciato aperto. Ma i valori sono subito saliti e rientravano nella norma. Per altro una classe ha spalancato tutte le finestre e nonostante questo la temperatura era attorno ai 18 gradi».
Alcuni studenti hanno diffuso sui social messaggi di disappunto. Una posizione poi spostata da Samuel Postiglione per la Rete degli Studenti Medi:
«La ripetizione di episodi di temperature inadeguate nell’istituto ci dimostra come le istituzioni non si preoccupino del crescente disagio che questa situazione sta provocando. Il diritto allo studio significa anche garantire che gli studenti possano imparare in un luogo caldo e confortevole.
Diversa la posizione della dirigente scolastica: «Dispiace – spiega – che su alcuni siti siano uscite informazioni sbagliate. Chi ha riportato alcune notizie su un presunto allarme per aule gelate, non mi ha chiesto chiarimenti. Avrei spiegato che tutto è rientrato, e le lezioni sono continuate senza difficoltà. Nessuno, del personale della scuola, ha chiesto ai ragazzi di indossare giubbotti in aula, come qualcuno ha riportato. Quando ho sentito che c’era una protesta dei ragazzi sono arrivata subito alla succursale e in poco tempo tutto si è risolto».
Quanto ai lavori dei giorni scorsi, la dirigente scolastica riferisce che «dopo il crollo che si è verificato al Petrarca a dicembre, sono in corso una serie di verifiche in tutte le scuole secondarie di secondo grado di Trieste: «Qui da noi comunque – precisa – non ci sono mai stati problemi. Sono stati comunque controllati, in via preventiva, tutti i soffitti dei vari ambienti della scuola ed è stato fatto qualche piccolo intervento di messa in sicurezza. Da quando sono in questo liceo ho trovato massima collaborazione con l’Edr. Con l’ingegnere di riferimento ci sentiamo costantemente, per qualsiasi esigenza. Alcuni sopralluoghi ci sono stati prima del rientro dalle vacanze natalizie, sfruttando i momenti in cui gli studenti non erano in sede. Credo che questi accertamenti in corso siano corretti e normali dopo quello capitato al Petrarca». —
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