Fratelli d'Italia sgrida gli alleati: «Basta divisioni»

L’appello di Ciriani al «senso di responsabilità» degli alleati. Vertice forzista a Trieste. Fumata nera su Fontanini a Udine

TRIESTE. «Serve responsabilità da parte di tutti: gli alleati la dimostrino». Luca Ciriani ripete il concetto più volte. Senza precisare se sotto osservazione c’è il comportamento di Forza Italia o invece quello della Lega Nord. Ma insistendo sulla necessità, da un lato, di un centrodestra unito qualunque cosa accada il 4 marzo, e dall’altro di indicare ben prima di quella data il candidato per la Regione. «Perché altrimenti - avverte il consigliere di Fratelli d’Italia -, rischiamo di fare un grande favore a un avversario politico che abbiamo combattuto strenuamente per cinque anni».

Ci sono le politiche da preparare. E FdI, come già sabato scorso Pd, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali, convoca a Udine una conferenza stampa di presentazioni dei candidati. «Tutti senza paracadute», sottolinea il parlamentare uscente Walter Rizzetto, capolista alla Camera. Ma inevitabilmente, giacché in Friuli Venezia Giulia la partita si raddoppia, i meloniani denunciano lo stallo di un’alleanza che esiste sulla carta, ma non ha ancora l’aspirante presidente condiviso, tantomeno un programma comune da presentare agli elettori.

Un ritardo che preoccupa Ciriani. «Saremo l’ago della bilancia a Roma come a Trieste - assicura il candidato al collegio senatoriale di Udine e Pordenone -. E per questo cercheremo di far ragionare i nostri alleati. Il senso di responsabilità che sentiamo come forza di opposizione pronta a diventare forza di governo è di trasmettere il messaggio dell’unità. Abbiamo il dovere di non dividerci per mandare a casa la giunta di Serracchiani e Bolzonello. E dunque, ci sia un candidato piuttosto che un altro, nulla deve ostacolare il percorso unitario. Fermo restando che la decisione dovrà essere presa coinvolgendo anche noi. Perché non abbiamo intenzione di fare da spettatori».

Fosse per Fratelli d’Italia, tanto che Ciriani parla esplicitamente di «appello a Forza Italia e Lega Nord», l’indicazione del candidato dovrebbe avvenire subito, se possibile già in settimana. Riccardi? Fedriga? O magari Bini? «Il totonomi ha stancato - taglia corto -. Sappiamo bene che Riccardi e Fedriga hanno caratteristiche molto diverse tra loro, ma non abbiamo preferenze. Conta decidere e, da lì in avanti, procedere nell’unità».

La realtà, tuttavia, appare diversa dagli auspici della destra. La tensione tra Forza Italia e Lega Nord in regione rimane alta. Né risultano prove di accordo.

Lune 5 febbraio a Trieste gli azzurri si sono intanto concentrati sulle sfide di Trieste. Riccardi, via Facebook, ha reso noto un incontro serale «per la presentazione dei candidati e l’organizzazione della campagna elettorale», presenti Renzo Tondo (collegio camerale) e Laura Stabile (uninominale Senato). «Siamo tutti determinati e consapevoli che il 4 marzo ci sarà un’occasione importante per cambiare l’Italia - il richiamo del capogruppo azzurro -. Poi toccherà alla Regione».

Non si trovasse l’intesa, FdI informa di non avere fatto passi indietro sul nodo della presidenza. «Solo un passo di lato per responsabilità - precisa il coordinatore regionale Fabio Scoccimarro -. Ma, in caso di ulteriori indecisioni, noi non abdichiamo rispetto alla possibilità di esprimere un nostro candidato».

Con Scoccimarro (capolista al Senato), ieri mattina a palazzo Kechler, si è vista la truppa per le politiche che comprende, con Ciriani e Rizzetto, anche Francesca Tubetti, Emanuele Loperfido e Nicole Matteoni per la Camera, Laura Tosoni, Salvatore Porro e Dusy Marcolin per il Senato. L’ottimismo non manca. «Se superiamo il 7%, come dicono i sondaggi, ce la posso fare anch’io», dice Scoccimarro, mentre Rizzetto garantisce che a Roma FdI non parteciperà a eventuali “inciuci”: «Non faremo mai accordi con il centrosinistra, mai governeremo con Matteo Renzi o con chi ha salvato le banche gettando in strada 200mila azionisti tra Fvg e Veneto».

In serata, a Udine, si è poi cercata l’intesa finale per la candidatura di Pietro Fontanini alle comunali del capoluogo friulano. Il via libera è arrivato su programma e calendario delle iniziative di campagna elettorale. Ma sul presidente leghista della Provincia di Udine non c’è ancora l’ok di tutta la coalizione.
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo