Franz Manni: «La popolazione si è spostata su larga scala»

Ma che strana idea analizzare (anche matematicamente) gli elenchi telefonici per descrivere l’Italia. Ne parliamo con Franz Manni, uno degli autori, che lavora al Museo di storia naturale di Parigi....

Ma che strana idea analizzare (anche matematicamente) gli elenchi telefonici per descrivere l’Italia. Ne parliamo con Franz Manni, uno degli autori, che lavora al Museo di storia naturale di Parigi.

Come mai una fonte così particolare?

Era già stata elaborata a Pavia per altri scopi, per l’Avis, l’associazione dei donatori di sangue. Abbiamo usato quella, che considera 97 province italiane più la repubblica di San Marino. Per questo l’elenco telefonico che abbiamo preso in esame è del 1993.

E come vi siete destreggiati tra tanti nomi?

Intanto selezionando i cognomi più frequenti. Abbiamo scartato tutti quelli che non apparivano per almeno 20 volte. Poi li abbiamo raggruppati scoprendo che si potevano aggregare in almeno 400 modi. Li abbiamo distribuiti in altrettante “Italiette” grafiche, segnando con colore scuro la zona in cui la percentuale di un certo cognome era più alta. Quella era la provincia di origine del cognome.

Così troviamo a Trieste molti nomi stranieri...

Ma non tutti. Volcic, per esempio, non dev’essere di Trieste. Viene da più lontano. Non appare nella lista dei cognomi “autoctoni”.

Le scoperte più curiose?

Che i siciliani si sono spostati moltissimo al Nord. Che Grosseto, Livorno, Siena, Pisa, orgogliose della loro toscanità, sono invece quelle che noi chiamiano “province corridoio”, cioé luogo di intensi passaggi migratori.

E in Friuli Venezia Giulia?

Trieste, Gorizia, Pordenone non sono città “corridoio”, ma hanno avuto spostamenti di popolazione ugualmente molto importanti attraverso almeno 5 secoli. Udine è diversa. Ha ricevuto molto pochi immigrati. La sua popolazione più o meno potrebbe discendere da antenati già presenti nel Rinascimento. Trieste invece ha guadagnato molta popolazione rispetto alle origini.

Avete scritto che gli spostamenti da e per Trieste avvengano su distanze lunghe.

Sì, i triestini si sono spostati su scala più grande. Nel settore che abbiamo definito “Isolation” abbiamo invece inscritto Gorizia e Pordenone. Da qui la gente è emigrata non allontanandosi dal circondario. Sono le cosiddette “migrazioni di matrimonio”.

In che senso?

Che nei tempi andati l’uomo era disposto a fare 20 chilometri per trovar moglie. Ma già per trasferirsi a 50 chilometri la fidanzata doveva essere proprio molto molto bella... (g. z.)

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