Francesco il “Re dei numeri”: «La matematica è la mia vita»

Uno studente di Savogna è il miglior giovane matematico d’Italia. «Anche se solo nella mia fascia d’età», precisa lui, con modestia. Ma la sostanza non cambia. Perché tra i tanti talenti che il nostro territorio coltiva, c’è anche Francesco Rusin, ventunenne che risiede a Savogna e che frequenta il secondo anno della facoltà di Matematica dell’Università di Trieste.
Francesco ha appena sbaragliato la concorrenza nella categoria L2 (per gli studenti dal quinto anno delle superiori al primo biennio dell’università) alla finale nazionale della 26° edizione dei Campionati internazionali di giochi matematici, che si è svolta a Milano negli spazi della Bocconi: lo ha fatto ottenendo 126 punti grazie alle soluzioni dei 12 esercizi proposti, tanti quanti il lombardo Dario Mercalli, di Como, che però ha impiegato più tempo dell’isontino a consegnare il suo lavoro. Un risultato che non è affatto casuale, visto che già nel 2013 (allora gareggiava nella categoria C2) Francesco Rusin si era classificato al terzo posto nella stessa competizione. Ora però ha scalato il podio e ha centrato il successo pieno. «Onestamente non mi aspettavo nulla di particolare da questa competizione, ho partecipato per il gusto di farlo, pensando peraltro che sarebbe stata l’ultima volta – spiega –. Invece le cose sono andate benissimo, e la soddisfazione è stata ancor maggiore». Francesco, così come gli altri 4 mila concorrenti che, nelle varie categorie, hanno preso parte alle finali di Milano, si è dovuto confrontare su test aritmetici e ragionamenti logici di matematica e geometria, ed è giunto all’ultimo atto della competizione nazionale dopo aver brillato nella fase provinciale. Ora lo attende la finale internazionale in programma a Parigi a fine agosto, dopo la partecipazione al festival “Tutto è numero” con la squadra italiana a Caldè, sul lago Maggiore. «La finale sarà una bella esperienza, per la quale non mi faccio però illusioni, visto anche come andarono le cose nel 2013, ovvero non benissimo – racconta Rusin –. Però c’è da dire che anche per le finali di Milano ero piuttosto dubbioso, invece mi sono dovuto ricredere. Chissà».
Francesco ha dedicato il successo al suo docente delle superiori, il professor Giuliano De Biasio del liceo scientifico “Duca degli Abruzzi”, di cui magari un giorno spera di ripercorrere le orme. «In futuro vorrei diventare insegnante, anche se non mi sento di escludere altre strade come ad esempio quelle della ricerca, ma sempre nel campo della matematica – dice Francesco –. Vorrei poter trasmettere agli altri le mie conoscenze ma soprattutto la mia passione per questa materia, che è davvero la mia ragione di vita, un amore nato non so nemmeno io esattamente in che momento o per quale motivo, ma credo ai tempi della scuola media. Spero davvero che un domani la matematica oltre che la mia passione possa diventare pure il mio lavoro».
Le ore passate sui libri a Francesco Rusin non pesano affatto. E se la matematica, i numeri e i problemi logici per tanti ragazzi rappresentano da sempre un autentico incubo, per lui non è così: «Chi detesta la matematica lo fa perché non la capisce – spiega –. Questa materia la sia ama o la si odia, non c’è una via di mezzo. Chi ha un’attitudine mentale adatta a comprendere la matematica, non può non rimanerne stregato e affascinato». –
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