Fra studenti e prof in 700 costretti a casa dopo i contagi nelle scuole del Fvg

Colpite dalle infezioni tutte le tipologie di istituto: dagli asili alle superiori. A Fiumicello 13 positivi confermati dal sindaco
Un’immagine del primo giorno di scuola per gli studenti del polo Slataper di Gorizia. Foto di Pierluigi Bumbaca
Un’immagine del primo giorno di scuola per gli studenti del polo Slataper di Gorizia. Foto di Pierluigi Bumbaca

TRIESTE Con i contagi del fine settimana al Petrarca di Trieste, allo Slataper di Gorizia, alla Duca D’Aosta di Monfalcone e all’Einaudi di Staranzano, gli isolamenti domiciliari effetto del coronavirus nelle scuole del Friuli Venezia Giulia hanno superato in tutto quota 700 (qualcuno ha già concluso il periodo di quarantena).

Si tratta soprattutto di studenti, ma non mancano i docenti, costretti al tampone. In attesa dell’esito, giacché fortunatamente i casi sono quasi solo asintomatici, si è ritornati alla didattica a distanza, quando possibile, come nella prima fase della pandemia. È una situazione che non è evidentemente inaspettata. E che attraversa tutte le età scolastiche: dall’infanzia alle superiori.

Commentando quanto successo nel suo istituto, il Nautico di Trieste, la dirigente Donatella Bigotti ha detto a chiare lettere: «C’era da aspettarselo, anche se speravo che potesse accadere un po’ più in là nel tempo». Il ritorno alle lezioni in presenza ha favorito i contatti e la diffusione del contagio, causata peraltro quasi sempre dall’esterno. Sin qui sono stati interessati 26 istituti della regione e 33 iscritti.

I numeri più grandi sono stati quelli del Michelangelo Buonarroti di Monfalcone, dove l’azione di screening e di contact tracing effettuata da Asugi ha consentito di individuare la positività di un docente, con conseguente isolamento fiduciario di 115 allievi. Ieri è toccato a 23 studenti e tre docenti di una classe del Petrarca iniziare la fila per il tampone, mentre al Nautico si è giunti al secondo test di verifica per nove insegnanti che hanno avuto contatti con i ragazzi positivi. Si vive dunque alla giornata, cercando di seguire le norme, di indossare la mascherina, di mantenere il distanziamento, ma senza poter evitare che un’infezione contratta al di fuori del contesto scolastico possa essere trasmessa durante le lezioni.

In avvio di settimana, come sempre con un numero di tamponi calante nel weekend, i nuovi contagi resi noti dal vicepresidente del Fvg con delega alla Salute Riccardo Riccardi sono solo due, il dato più basso dal 24 agosto, a fronte di 700 tamponi, compresi quelli di verifica, e di 343 casi testati (le persone sottoposte al tampone per la prima volta).

In serata, tuttavia, il sindaco di Fiumicello Villa Vicentina Laura Sgubin ha fatto sapere su Facebook di 13 positività sul territorio comunale (che entreranno verosimilmente nell’aggiornamento odierno) in quello stesso comune in cui era emerso un contagio nella primaria Giuseppe Garibaldi, con la dirigente scolastica locale Alessia Cicconi che aveva aperto un caso gel dopo aver verificato che il materiale arrivato dal commissario per l’emergenza Arcuri era privo di azione virucida.

Il totale dei casi dal 29 febbraio, il giorno d’inizio dell’emergenza in Fvg, è di 4.610, di cui 1.597 a Trieste, 1.538 a Udine (+2), 1.033 a Pordenone e 424 a Gorizia, con l’aggiunta di 18 residenti fuori regione. Con 726 attualmente positivi (+1), il carico sul sistema sanitario rimane immutato: le terapie intensive occupate sono sei, 18 i ricoverati nei reparti delle malattie infettive delle strutture ospedaliere del territorio. Una fotografia molto diversa da quella del 29 marzo, il giorno del picco, con 297 malati Covid in ospedale.

I totalmente guariti, informa ancora la Regione, ammontano a 3.533 (+1), i clinicamente guariti rimangono 5 e gli isolamenti sono 697 (+1). Non è infine stato registrato alcun decesso. Da inizio emergenza sono morte con diagnosi coronavirus 351 persone in Friuli Venezia Giulia, di cui 198 a Trieste, 77 a Udine, 69 a Pordenone e 7 a Gorizia. —


 

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