Fra distanza e disinfettanti l’estate sulle spiagge croate

Le regole dell’Istituto per la salute pubblica: 15 persone ogni 100 metri quadri. Restano aperte le piscine, obbligo di doccia preventiva e acqua clorata per i piedi
20100722 - HUM - OSTIA (RM) - OSTIA: CALDO E SPIAGGE AFFOLLATE La spiaggia di Ostia affollata per il grande caldo, oggi 22 luglio 2010. ANSA / CLAUDIO PERI
20100722 - HUM - OSTIA (RM) - OSTIA: CALDO E SPIAGGE AFFOLLATE La spiaggia di Ostia affollata per il grande caldo, oggi 22 luglio 2010. ANSA / CLAUDIO PERI

FIUME. Una rilassante nuotata in mare, passando in mezzo ai bagnanti e magari accompagnati tra le onde da altre persone? Ovviamente no. Un bel tuffo, per poi riemergere a poca distanza da familiari, amici e anche sconosciuti? Nemmeno, ovviamente. L'Istituto croato della Salute pubblica ha da poco diramato l'elenco delle norme che quest’estate andranno seguite per evitare una recrudescenza di contagi da Sars-Cov-2 fra quanti amano nuotare nell’Adriatico, ma anche in fiumi e laghi della Croazia, così come nelle piscine, aperte o indoor che siano: piscine che in Croazia, in base alle regole diramate, resteranno comunque fruibili fin da subito al pubblico.

La prima regola resta quella di mantenere la distanza di sicurezza tra le persone: anche in riva all’Adriatico orientale i formicai delle passate estati saranno mandati in archivio. La distanza minima prevista tra i bagnanti - ma anche tra gli addetti ai lavori e tra gli uni e gli altri - è previta dall’Istituto croato in un metro e mezzo. Le spiagge sono destinate a trasformarsi così in una specie di scacchiera: in 100 metri quadrati di superficie - è la norma da seguire - potranno sistemarsi un massimo di 15 “pedine“, ossia persone, comprendendovi bagnanti e addetti alla sicurezza e ai controlli.

La stessa distanza dei 150 centimetri dovrà venire mantenuta anche in acqua: gli addetti ai controlli potranno arrivare ad allontanare dallo stabilimento chi non vi si atterrà. Gli operatori incaricati dal concessionario dell'impianto balneare dovranno non solo controllare che le distanze siano rispettate, ma avranno anche il compito di disinfettare i lettini da spiaggia, facendolo più volte al giorno.

I clienti degli stabilimenti dovranno poi essere informati in merito alle regole attraverso cartelli da posizionare in modo ben visibile; d’obbligo anche mettere a disposizione cestini per rifiuti a pedale, in modo da non dover toccare niente, e i soliti disinfettanti per le mani. I servizi igienico–sanitari dovranno venire disinfettati ogni due ore - e anche più spesso se sarà ritenuto necessario - e per questo i gestori degli stabilimenti dovranno ingaggiare un numero “congruo” di addetti alle pulizie.

Le stesse regole fin qui citate saranno in vigore nelle piscine e nei parchi acquatici. Le acque delle piscine saranno disinfettate con il cloro, mentre i filtri verranno controllati più spesso che in passato. Negli spazi chiusi l’Istituto ha disposto un adeguato ricambio d’aria da effettuare più volte nel corso della giornata. Prima di calarsi nelle acque di una qualsiasi piscina, sarà obbligatorio farsi la doccia e immergere poi i piedi in una vasca di acqua superclorata, contenente disinfettante. Come sempre, saponi e disinfettanti per le mani dovranno puntualmente far parte dell'inventario.

Regole simili andranno adottate per i punti di ristorazione e bar dislocati all’interno delle aree balneari, chiamati a rispettare le stesse norme di distanziamento che valgono per gli altri esercizi. Infine, quanti praticano gli sport acquatici - nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato - dovranno rispettare la distanza minima di sette metri dallo sportivo più vicino. Non sarà certamente facile. 


 

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