Fra alberghi e b&b a Trieste arrivano 650 posti letto in più

Dall’apertura di hotel in piazza Repubblica e corso Italia al boom delle case vacanza. La rinascita di Villa Hausbrandt

TRIESTE Tra poco più di un anno, il turismo a Trieste potrà contare su almeno 650 posti letto in più. Il numero delle stanze a disposizione dei visitatori cresce di giorno in giorno. Case vacanze, b&b e affitta camere spuntano come funghi. I posti letto nelle sole strutture alberghiere nel comune di Trieste attualmente sono 3.050: 66 nei 5 stelle, 1.350 nei 4 stelle, 1.077 nei 3 stelle, 180 nei 2 stelle e 279 nelle realtà con una stella. Poi, 96 nei residence. A questi si aggiungono i 1.650 nel resto della provincia e i quasi 10 mila nelle strutture complementari dell’intero territorio.

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Per i primi mesi del 2019 è prevista l’apertura dell’albergo targato Hilton e gestito da Hnh in piazza della Repubblica con 125 stanze. Entro l’anno, poi, si apriranno le porte del nuovo Golden Hotel & Resort in corso Italia che disporrà di 55 stanze. Non appena la vendita verrà perfezionata, si appresterà a diventare un hotel di extra lusso anche Villa Hausbrandt. Nuove disponibilità che andranno ad aggiungersi alla già ricca proposta triestina che vede ville storiche, pure sull’Altipiano, destinare sempre più spesso un’ala dell’immobile alla ricezione di turisti e quelle in vendita che non trovando facilmente un nuovo acquirente vengono talvolta affittate anche per pochi giorni a chi desidera passare un periodo in città. Il numero dei privati coinvolti nel settore ricettivo, che mettono a disposizione dei turisti le loro case sfitte o investono su appartamenti da destinare a case vacanze, ha assunto dimensioni tali da richiamare a Trieste agenzie di fuori provincia e regione specializzate nella gestione di tali soluzioni. Aziende che, trattenendosi una percentuale sugli incassi, propongono ai privati la gestione in toto degli immobili, occupandosi delle prenotazioni, di check in e check out, delle pulizie. «Tranne che in determinati periodi dell’anno e in concomitanza con particolari eventi, il fabbisogno turistico è inferiore alla disponibilità di posti letto – dichiara Guerrino Lanci, presidente provinciale di Federalberghi –, a punto che nei mesi di gennaio e febbraio alcuni alberghi chiudono. Per sostenere questa importante offerta ricettiva – aggiunge – diventa essenziale il lavoro per riportare a Trieste i congressi, le grandi mostre, strutturando e dando valore anche alla proposta teatrale cittadina: le potenzialità del territorio sono molte, sta a noi con un lavoro di squadra riuscire a valorizzarle».

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La qualità dell’offerta si sta alzando. «Chi non sta al passo, chi non investe sulle strutture ricettive modernizzandole e dotandole di ogni comfort non regge in un mercato che ormai giornalmente si arricchisce di nuove proposte di livello», valuta Lanci. A godere del boom turistico è anche il mercato immobiliare. La corsa all’apertura di realtà ricettive sta regalando nuova vita a edifici che non trovavano più facile collocazione. Se è vero che alcuni importanti investimenti nel settore sono arrivati da fuori Trieste, è pure vero che molti triestini, anche giovanissimi, stanno puntando sul comparto turistico. Se una volta un genitore per assicurare un lavoro a un figlio in città investiva nell’apertura di un bar, un tabacchino o un’edicola oggi preferisce dare un aiuto per il lancio, ad esempio, di un b&b o di una casa vacanze. Da un lato c’è l’investimento immobiliare, dall’altro l’aspetto della gestione. Spesso c’è un soggetto che mette i soldi per l’acquisto dei muri, e uno diverso che investe sulla conversione dell’edificio in struttura ricettiva, pagando poi un affitto che consente al proprietario di ammortizzare nel tempo l’investimento. Così per palazzi che non trovavano collocazione a livello residenziale inizia una nuova vita. «La crescita del turismo e la corsa all’apertura di nuove strutture ricettive – conferma Stefano Nursi, presidente provinciale Fiaip – hanno ridato movimento a un segmento del mercato immobiliare che faticava, regalando nuove chance a immobili in zone che hanno perso appeal a livello residenziale».

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