Forzisti e biniani uniti al centro del Fvg in vista delle elezioni 2021
TRIESTE La prima mossa al centro è compiuta e già mette nel mirino le prossime elezioni amministrative e soprattutto le comunali che si terranno nel 2021 a Trieste, Monfalcone e Pordenone. Forza Italia e Progetto Fvg annunceranno venerdì la scelta di federare i propri gruppi in Consiglio regionale: il passo iniziale di una collaborazione politica che punta a rafforzare l’area centrista, in attesa che il dibattito nazionale mostri quale potrà essere il futuro dei cosiddetti moderati nella coalizione egemonizzata dalla Lega.
La coordinatrice azzurra Sandra Savino e il segretario dei civici Sergio Bini hanno atteso le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria per stringere su un percorso cominciato a dicembre, dopo la sostanziale espulsione da Progetto Fvg di Ferruccio Saro, considerato scomodo da Bini per le posizioni critiche nei confronti del Carroccio su riforma degli enti locali, referendum per il maggioritario (poi bocciato dalla Corte costituzionale) e mancata gestione delle crisi industriali.
Per la verità proprio Saro e il vicepresidente Riccardo Riccardi avevano cominciato a valutare un avvicinamento dei rispettivi partiti a inizio legislatura, ma il rapporto tra i due si basava su una fragile tregua armata, visti i rapporti storicamente tesi fra l’ex senatore e i maggiorenti berlusconiani. Quell’idea è stata così congelata in attesa di tempi migliori, che sembrano appunto arrivati.
Azzurri e civici manterranno in piazza Oberdan i rispettivi organi, due distinti capigruppo e i relativi staff di segreteria. Con la federazione a cambiare è però il dato politico, perché l’area centrista si muoverà unita sul piano delle strategie politiche e, soprattutto, potrà contare sui quattro eletti forzisti e su altrettanti di Progetto Fvg. I moderati metteranno dunque alle spalle i tre consiglieri di Fratelli d’Italia, rintuzzeranno l’ascesa del movimento di Giorgia Meloni e avranno più peso nelle trattative con il presidente Massimiliano Fedriga, che benedice l’iniziativa per creare una gamba centrista comunque fedele alla Lega.
Non manca il risvolto elettorale. Savino e Bini fanno già i conti: alle ultime regionali Forza Italia ha raccolto il 12,1%, Progetto Fvg il 6,3% e i tondiani di Autonomia responsabile il 4%: un bacino potenziale del 22% che fa molta gola ai centristi, che domenica scorsa hanno toccato con mano la capacità di vincere al Sud senza però riuscire a toccare palla al Nord. Ci proveranno in Fvg, dove Savino e Bini ragionano sull’ipotesi di lista unica alle prossime comunali di Cividale, senza escludere di correre insieme nel 2021 a Trieste, Monfalcone, Pordenone, Grado, Codroipo e Latisana. Ma per questo secondo passaggio bisognerà capire quali saranno gli sviluppi nazionali, che potrebbero portare sia alla creazione di un’area centrista nel centrodestra sia all’attrazione dei moderati nel corpaccione leghista.
Savino sottolinea come «è lo stesso Berlusconi ad aver chiesto il dialogo con le civiche nei territori: cominciamo questo percorso comune e, tolti gli ostacoli (leggasi Saro, ndr), si può cominciare una strada comune che trova anche la condivisione della Lega. Non è la fine di Forza Italia, ma l’inizio di un percorso nel centrodestra senza volontà di egemonia, per dare un apporto moderato alle politiche della coalizione». E se Savino pensa a fare da contrappeso al sovranismo, Bini corre subito a rassicurare il Carroccio: «Anche alla Lega fa piacere avere una compagine moderata che si rafforza e rafforza così la coalizione senza nessuna rivalità verso la Lega. Questa iniziativa è una grande opportunità: all’alleanza serve un gruppo moderato che acquisisca peso e valore nei territori, rimanendo leali e collaborativi con l’azionista di maggioranza sebbene con la propria sensibilità».
E se questa settimana verrà annunciata la federazione progettoforzista, per la prossima è già fissato il lancio di Movimento regione futura, nuovo soggetto voluto da Ferruccio Saro dopo la rottura con Bini. La presentazione dovrebbe avvenire nel secondo weekend di febbraio: «Credo – dice l’ex parlamentare – che sarà una realtà molto consistente e con numerose adesioni. Porteremo con noi una parte ampia di quello che era Progetto Fvg e ci allargheremo ad altri mondi per costituire una forza ancorata al centrodestra, ma rivolta ai settori moderati e capace di dare risposte alla nostra terra a cominciare dalle grandi questioni dell’economia e del lavoro». Saro precisa che non ricoprirà cariche ufficiali nel movimento, ma lavora intanto sugli assetti del Consiglio regionale: probabile che Emanuele Zanon lasci a breve il gruppo di Progetto Fvg e traslochi nel misto, dove Saro spera di veder presto confluire anche il tondiano Giuseppe Sibau, un modo per lasciare Progetto Fvg con due soli eletti e di costituire un gruppo consiliare autonomo con l’apporto dell’ex Fi Walter Zalukar. —
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