Forze armate al risparmio, chiudono i Circoli
Un’altra struttura militare, seppure assolutamente non operativa, chiude in città sotto la scure della crisi ma soprattutto della spending review delle Forze armate: alla fine della scorsa settimana ha chiuso il Circolo sottufficiali di Trieste, inaugurato nel lontano 1980 in via Cumano 3 in un’ala della caserma che ospitava l’82.o Reggimento fanteria Torino, ora di stanza a Barletta.
Con lo stesso decreto dello Stato maggiore dell’Esercito, cessa anche il Circolo ufficiali di presidio: le due entità amministrative autonome, da anni date in gestione ad associazioni civili senza fini di lucro, si fondono per dare vita a partire da oggi, e quindi senza interruzione di attività, al Circolo unificato dell’Esercito - Trieste. Sarà uno dei 17, su un totale di 21 in tutta Italia, ad accogliere nella stessa sede - quella di Villa Italia in via dell’Università 8 - ex soci dei due circoli dismessi.
Il provvedimento è stato adottato nell’ambito di contenimento dei costi delle infrastrutture previsto dai bilanci sempre più esigui delle Forze armate. I locali di via Cumano, invero ampi e comprendenti un bar, un ristorante, tre sale biliardo, due sale carte da gioco, una discoteca più alcuni salotti, resteranno chiusi, mentre i pochi posti della foresteria erano stati soppressi da qualche tempo. Non si conosce finora il destino finale dell’intero edificio, poiché al piano superiore vi sono locali occupati dalla Marina militare.
Scompare così un punto di riferimento sociale e ludico ormai quasi storico, notevole non solo per i soci del Circolo sottufficiali ma anche per un numero non indifferente di associazioni culturali e ricreative che, non avendo una propria sede, chiedevano ospitalità potendo usufruire di ambienti adatti a svariate esigenze. «In via Cumano le attività, continuate fino a sabato - spiega Vincenzo Acciarino, gestore dei due circoli - erano varie: dalla scuola di ballo a quella di pianoforte, dalle conferenze al teatro del gruppo del Ricreatorio Toti, fino alla presentazione di libri. Ora verranno trasferite a Villa Italia». Acciarino è il presidente della locale sezione dell’Associazione nazionale sottufficiali d’Italia (Ansi), organizzazione non lucrativa che a Trieste gestisce i due circoli, dove dal 2005 non opera più personale militare tranne i direttori, dopo che dal 1997 in tutta Italia i servizi erano stati “esternizzati”.
«L’operazione non comporterà tagli di personale. Il nostro impegno a riguardo è preciso, anche tenuto conto dei fini sociali dell’Ansi» sottolinea l’ex sottufficiale, da anni nel settore. «I tre impiegati che lavoravano in via Cumano - precisa - si trasferiranno anch’essi qui a Villa Italia. In totale occupiamo nove persone, che diventano 15 in estate, anche per la gestione dello stabilimento balneare di Miramare».
Attualmente la campagna d’iscrizione è in corso: alla fine il Circolo sottufficiali dovrebbe contare circa 170 soci, quello Ufficiali circa 400. Acciarino pensa positivo: «I profili dei soci dei due circoli sono diversi, diciamo più giovani e “frizzanti” i frequentatori del Sottufficiali. Le attività sono conseguenti, così credo e spero che dall’amalgama emerga una nuova rivitalizzazione generale dei locali e delle attività».
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