Forza Nuova "allarga" le ronde alla Val Rosandra porta dei migranti

TRIESTE «Andremo anche in Val Rosandra». La sicurezza “fai da te” di Forza Nuova si dispiegherà anche nella riserva naturale diventata tappa della rotta balcanica. Lo anticipa Denis Conte, coordinatore regionale del movimento di estrema destra. Un blitz? «Faremo una passeggiata anche là». Conte ricorda inchieste e reportage del Piccolo. Tra i cespugli e in mezzo ai sentieri in piena estate non è stato difficile imbattersi in vestiti, scarpe, coperte, avanzi di cibo, bottiglie e scatolette. Le tracce dei migranti. Afghani e pachistani, nella gran parte dei casi, che inseguono il “sogno” del Nord Europa.
Da Iran, Turchia e Grecia, salgono attraverso Albania, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Croazia, fino a trovare la Slovenia e a raggiungere il confine di Trieste. Persone poi a caccia di riparo in città, le stesse probabilmente che la Lega, con una posizione netta della giunta regionale, ha fatto trasferire tempo due giorni dopo aver ricevuto la segnalazione di bivacchi sulle Rive. Rivendicando l’azione di venerdì sera nelle zone di piazza Libertà, del Silos e dell’ex Inps, i forzanovisti avevano parlato di «perlustrazione». E Conte aveva avvertito che non sarebbe stata l’ultima. Pur sorpreso dal «trambusto», così lo definisce, il coordinatore di Fn fa sapere che si cercherà di andare all’origine, almeno locale, della provenienza dei migranti. Quella Val Rosandra, appunto, «dove è stata segnalata gente che mangia e dorme nei boschi».
Una «passeggiata della sicurezza», ripete l’esponente della destra cercando di spiegare le motivazioni dell’iniziativa. Ma anche replicando alle accuse che arrivano dall’ambiente cattolico e dalle associazioni impegnate nell’accoglienza. «Non chiamiamole ronde – dice Conte – perché non lo sono. Ma, al di là dei termini, prendiamo atto che ancora una volta Fn viene indicata come capro espiatorio di tutti i mali, senza che altri partiti facciano alcunché contro il degrado». Nel mirino ci sono «la sinistra, Forza Italia, il movimento 5 Stelle, totalmente assenti nella tutela del decoro della città».
Ma c’è da rispondere anche alla “scomunica” della Chiesa. «Speriamo che il dibattito possa avere un risultato positivo: un’azione comune per la sicurezza di Trieste – insiste Conte –. Sia chiaro che non ci vogliamo sostituire in nessun modo alle forze dell’ordine, ma solo far sì che ci sia attenzione su aree lasciate allo sbando. Pur muovendoci nella totale legalità, da padri di famiglia, avvisando la Questura su ogni nostro movimento, dispiace essere attaccati da un mondo, quello cattolico, che connota il nostro partito. Dispiace perché siamo convinti di fare del bene, di essere un esempio per i nostri figli. E ci fa dunque piacere chi, sui social, dimostra di comprendere il senso della cosa. Alcuni si sono resi pure disponibili e in settimana li incontreremo per verificare se vogliono partecipare alle prossime passeggiate».
Conte chiude rivolgendosi ai sacerdoti intervenuti con commenti molto negativi. Dice di parlare a don Ettore Malnati, a don Mario Vatta, a don Alessandro Amodeo: «Inizino anche loro ad andare in strada e a denunciare il degrado, invece di restare chiusi nelle parrocchie, senza vedere i bisogni quotidiani delle persone». A non voler entrare nella vicenda è invece il questore Isabella Fusiello. E con lei Riccardo Riccardi, assessore regionale alla Protezione civile. Dalla parte di Fn si schiera intanto il gruppo cattolico di Fratelli d’Italia di Trieste. «Manifestiamo solidarietà a un’iniziativa volta alla tutela della sicurezza pubblica dei cittadini – si legge in una nota –. Ferma restando la totale fiducia nelle forze dell’ordine, che ringraziamo per il loro quotidiano impegno, riteniamo che non venga minacciata in alcun modo la democrazia nel Paese».
Di opinione opposta il consigliere regionale del Misto Furio Honsell: «Le ronde di Fn costituiscono un grave precedente per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Se c’è una cosa che una società civile non può permettersi è consentire l’insostenibile e grave leggerezza di gruppi facinorosi che pensano di sostituirsi alla democrazia con azioni violente e insensate, prive di ogni logica. Il sindaco assuma le iniziative necessarie per fare cessare tali iniziative e ripristinate una situazione di legalità, non essendo certo sufficienti le dichiarazioni di presa di distanza da detti avvenimenti». —
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