Forza Italia tassa i suoi big: bonus da 5mila euro per spingere Savino

Il partito obbliga alla colletta per la campagna elettorale Marini e Blasoni raddoppiano il fondo per l’amica Sandra
Di Gianpaolo Sarti
Silvano Trieste 08/05/2014 Cartelli elettorali
Silvano Trieste 08/05/2014 Cartelli elettorali

TRIESTE. Alla proverbiale simpatia di Berlusconi stavolta non corrisponde più una altrettanto proverbiale disponibilità economica. Non per le Europee almeno. Forza Italia, alle prese con una difficile ristrutturazione interna e i conti non proprio rosei (si parla di disavanzi milionari ereditati dal Pdl e già coperti proprio dall’ex Cav), ha chiuso i rubinetti. A maggior ragione in vista dello stop al finanziamento pubblico dei partiti diventato legge.

Dai vertici romani di Fi forse arriverà qualcosa per i capilista, chissà, ma gli altri candidati si devono arrangiare. E così ha fatto, anzi sta facendo, pure Sandra Savino che per la campagna elettorale contava di investire tra i 30-35mila euro. Saranno ben di più, a quanto pare. Sono i consiglieri regionali e i big a sostenerla: con una colletta. I cinque eletti in piazza Oberdan, innanzitutto, forti della loro indennità mensile (e, per la maggior parte, dei loro ripetuti mandati), stanno mettendo mano al portafoglio: Riccardo Riccardi, Rodolfo Ziberna, Elio De Anna, Roberto Novelli e Bruno Marini. Cinque mila euro a testa.

Tempi duri, che vedono Marini costretto a fare a pugni con la sua anima istriana per piegarsi a quella cattolica, più caritatevole, e sborsare per solidarietà più di tutti: prima 6mila e poi altri 4mila euro. Se le vacche sono magre si deve mungere da qualche altra parte, insomma. Anche fuori dal Palazzo. Ecco che per la causa si fanno avanti anche l’ex Massimo Blasoni, ora vice-vicario regionale del coordinamento, disponibile con 10mila euro. Se lo può permettere, si sa. «Fare politica con passione significa anche aiutare i propri candidati – dice l’imprenditore delle case di riposo – e per Sandra lo faccio volentieri. D’altronde mi pare una cosa bella». In fila, assegno in tasca, c’è pure Giulio Camber.

Naturalmente Savino fa la sua parte, ma è soprattutto dal granaio di piazza Oberdan che, per Fi, arrivano i chash: i consiglieri hanno già provveduto a inviare bonifici a un conto corrente aperto appositamente. «Sono l’unico consigliere triestino e lo sento come un dovere morale – commenta Marini – perché sono stato eletto nel Pdl e credo nel progetto di Forza Italia. La politica comporta oneri e onori. Poi va aggiunto il rapporto di amicizia che mi lega con Sandra, anche se lei, nei cinque anni in cui è stata assessore, avrebbe potuto avere un occhio di riguardo in più per me nelle nomine...».

Qualcuno ha fatto i conti e ha stimato che per fare una buona campagna elettorale nell’intera circoscrizione (Fvg, Veneto, Trentino ed Emilia) tra stampe di manifesti, affissioni e appuntamenti ci vorrebbero 100 mila euro. Troppo: non a caso Savino si sta limitando alla regione. Anche le iniziative locali, come incontri, dibattiti e bicchierate con elettori e simpatizzanti, sono a carico dei consiglieri di riferimento sul territorio. «Sandra ha accettato di candidarsi a servizio del partito – osserva Ziberna – quindi è giusto che ciascuno concorra secondo le proprie possibilità. Mi vien da dire che oggi fare il politico non è remunerativo certo, non mi lamento visto che la mia famiglia vive decorosamente, ma io ormai guadagno mille euro al mese in meno rispetto alla mia precedente occupazione di direttore dell’Upi. Si fa per passione». Novelli non l’ha presa male: «Contribuire è un bel segnale di unione tra persone – spiega –, dal momento che il partito non ha dato nulla tiriamo fuori noi i soldi anche perché c’è di mezzo un lato umano, la volontà di aiutare un’amica». Nel novero rientra Elio De Anna: «Non c’è alternativa, o ce ne facciamo carico mettendo mano al cuore e al portafoglio o si arriva a quelle distorsioni della politica che abbiamo visto in passato». Un problema che non sembra toccare il Pd. Per lanciare la corsa a Bruxelles della senatrice Isabella De Monte i democratici hanno previsto una stanziamento di 20mila euro. Nessun contributo diretto da consiglieri regionali o parlamentari: i fondi, come conferma la segretaria regionale Antonella Grim, in questo caso provengono tutti dal bilancio del partito.

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