Forniture al Cie, il giallo dell'udienza preliminare
GORIZIA Il presidente della Camera di commercio di Gorizia Gianluca Madriz e altri 20 indagati risultano essere stati rinviati a giudizio per il reato di associazione a delinquere e altri svariati reati fiscali. La conferma arriva dal capo della Procura della Repubblica, Massimo Lia. Tale esito ribalta completamente quanto affermato da quattro avvocati difensori presenti alla lettura della sentenza, giovedì sera. Gli avvocati Agostinis e Tarlao: <Abbiamo sentito nitidamente, e non solo noi, il gup Comez pronunciare il proscioglimento perché il fatto non sussite relativamente al capo A, quello appunto dell'associazione a delinquere>.
Alcuni indagati sono stati prosciolti dal capo H (emissione fatture false). Forse il malinteso sta nell'aver inteso H anziché A. Ma i difensori hanno annunciato che nei prossimi giorni chiederanno un confronto con il giudice Comez. Per ora resta il giallo ma la certezza del rinvio a giudizio per associazione a delinquere. L'indagine della Procura di Gorizia relativa alla fornitura di materiali all’ex Cie di Gradisca nel triennio 2009-2011.
Madriz e gli altri imputati dovranno comparire in aula il 22 settembre. È probabile che questo nuovo processo sia riunito al processo “madre” del Cie dove alcuni degli indagati prosciolti ieri sono invece imputati di associazione a delinquere. Tra questi non figura Madriz.
L’accusa è stata sostenuta dalla pm Valentina Bossi. Gli indagati (da ieri imputati per reati fiscali) sono: Giuseppe Scozzari (già presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della Connecting people che all’epoca dei fatti gestiva il Cie), Ettore Orazio Micalizzi (vicepresidente del cda della Connecting), Vittorio Isoldi (direttore della Connecting people all’epoca dei fatti), Giovanni Scardina (direttore del Cie), Giorgia Savoia (direttrice del Cara), Mauro Maurino (componente del cda Connegting), Stefania Acquaviva, Gianluca Negro, Diego Bezzi, lo sloveno Denis Repovs, Lucia Serena, Bruno Romor, Roberto Andaloro, Antonio Gesuato.
Altri indagati sono, appunto, Madriz e gli altri soci della Cgs Storitve doo, società con sede in Slovenia che aveva ottenuto in subappalto da Connecting People la fornitura di acqua minerale al Cie: Gianfranco Crisci, Gianfranco Zotter, Giuseppe Paone e Roberto Mavillia. Per loro l’accusa resta di aver evaso l'Iva per circa 14mila euro. Indagato, infine, anche Flavio Bello, presidente della Croce Verde gradiscana. A questi nomi si aggiungono i rappresentanti delle società Imaflex (materassi) e Sant’Anna (acqua minerale). La posizione della Connecting People è stata momentaneamente stralciata per difetto di notifica.
Secondo l’accusa tra gestore del Cie e fornitori si era creata un’organizzazione malavitosa che non solo avrebbe frodato nella fornitura di materiali (acqua, materassi non conformi e altro), ma addirittura si sarebbe indebitamente impossessata di denaro inviato dai parenti agli ospiti della struttura gradiscana, circa 100mila euro in tutto.
Sul Cie, oggi Cara, si sono succedute negli ultimi tempi diverse inchieste, che allo stato hanno portato all’avvio di due processi che, come detto, dovrebbero essere riuniti in settembre.
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