Formentini “padroni” del Collio da 500 anni e delle celebri “300 vitti di Toccai”

Da un articolo di Stefano Cosma pubblicato su Il Piccolo nel 2010 e dedicato alla famiglia Formentini.
La storia e il nome dei Formentini sono legati indissolubilmente al Collio, sin da quando nel XVI secolo vennero in possesso dei primi vigneti e feudi nei colli goriziani. Interessanti sono alcune lettere scritte da Giuseppe Formentini, arcidiacono di Gorizia, al Patriarca di Aquileia Francesco Barbaro nel 1584, in cui si legge: «gli mando per il presente mio servidore, sei fiaschi di vino di diverse sorte. S'avaria mandato, et volentieri, maggiori fiaschi, quando che da noi s'usassero li fiaschi di vetro». Con un'altra missiva del 1596 invia botticelle di ribolla ed alcune trote come omaggio all'alto prelato. Poco più di trent'anni dopo sarà la baronessa Aurora a portare in dote - nel 1632 - le oramai famose "300 vitti di Toccai" al marito ungherese conte Batthyany. Ma chi si occuperà consapevolmente della valorizzazione del Collio e dei suoi prodotti sarà Giuseppe Floriano, nato a Gorizia nel 1832, che rimasto orfano da piccolo si ritroverà a condividere col fratello Emilio le proprietà dei genitori e ad essere, quale primogenito, titolare del fedecommesso Rassauer, una forma di eredità vincolata, oggi cancellata dagli ordinamenti giuridici. Membro attivo della Società agraria, pubblicò uno studio per realizzare una Società di mutuo soccorso per i contadini del Collio, così come propugnò la creazione di assicurazioni contro la grandine. Dopo le devastazioni apportate dalle due guerre mondiali spetterà al nipote Michele (classe 1929) prendere le redini delle proprietà rimaste. Parallelamente alla sua professione di avvocato, che esercita tuttora, restaura il castello facendone un conosciuto ristorante e fonda l'Antica azienda agricola "Conti Formentini" e, assieme a pochi altri, il Consorzio tutela vini Collio nel 1964. Un anno prima Michele Formentini è anche l'ideatore e realizzatore della "Strada del vino e delle ciliegie". Nel 1987, il 24 luglio, con una grande festa nel castello di San Floriano, vengono inaugurati il Golf Hotel ed il Golf Club. I lavori di ricostruzione e restauro delle torri del maniero e dell'edificio rurale destinato ad albergo sono progettati dall’architetto Paolo Caccia Dominioni. La gestione del ristorante viene assunta dal primogenito Leonardo, la figlia Isabella si occupa dell'albergo e il più giovane, Filippo, dirige il golf. In oltre venti anni di attività il Golf Hotel ospiterà personaggi della politica, da Re Michele di Romania all'allora premier Bettino Craxi e a Gianni De Michelis, dello spettacolo come Nino Manfredi, Ettore Scola, Lelio Luttazzi, Maurizio Costanzo, Lina Wertmueller, i cantanti Battiato e Finardi, il magistrato Giovanni Falcone e molti altri vip italiani e stranieri. Il circolo del golf nel 2001 apre le porte anche a molti soci della vicina Slovenia, si amplia e nello stesso periodo apre un campo pratica vicino al ponte di Piuma. Il percorso a 9 buche di San Floriano era, però, troppo piccolo, così nel 2004 Filippo Formentini prende in affitto 50 ettari intorno al castello di Spessa dove, su progetto di Giacomo Cabrini, ne realizza uno a 18 buche, inaugurato a settembre del 2005.
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