Fontanini: Trieste trovi i soldi per promuovere la jota

Il segretario leghista: "Polemica ridicola. I 10 milioni sono erogati per il vino Friulano"
Piero Fontanini e Renzo Tondo
Piero Fontanini e Renzo Tondo
TRIESTE «Se si vuole promuovere la jota con una sua denominazione si trovino altri fondi». Il segretario regionale della Lega, Pietro Fontanini, ne fa una questione di risorse. Altro che riconoscimento delle peculiarità del Carso o del Collio. «Stiamo parlando di un finanziamento di 10 milioni da parte del ministero per promuovere il vino a cui poi eventualmente ”collegare” le produzioni locali». È quindi una polemica “ridicola”, secondo Fontanini, quella scatenata dopo lo slogan ”Friulano, tipicamente friulano”, lanciato dall’assessore Claudio Violino per la promozione dei prodotti tipici di tutta le regione. «Siamo obbligati a spendere quei soldi così – sintetizza Fontanini – se poi si vuole promuovere altro, si trovino altri soldi dalla Regione o dal ministero».


Isidoro Gottardo, coordinatore regionale del Pdl, invita intanto a superare i localismi: «Già nel ’96 proposi di arrivare ad un unico Consorzio regionale, abbandonando una vertenza sul Tocai con non avrebbe portato da nessuna parte e promuovendo da subito la nuova denominazione. Dieci anni sono trascorsi in inutili polemiche, alle quali la giunta Illy aggiunse molto del suo, creando con miopie enormi ritardi». L’invito? «Trovare le ragioni per un unico Consorzio regionale, avendo sempre a mente gli interessi dei produttori. Bisogna guardare alla dimensione internazionale e al processo europeo, e superare i localismi che non danno prospettiva». Ma la strada tracciata da Violino (che oggi presenterà la manifestazione “Scampagnata...nel gusto”, festa del maiale nato e allevato in Friuli Venezia Giulia) «porterà a un fallimento» secondo Ettore Romoli. Per il sindaco di Gorizia «è giusto ricercare una denominazione comune ma ci vuole anche il giusto metodo. Bene ha fatto Tondo a bloccare l’imposizione di Violino».


Il Pd intanto, con gli ex assessori Enzo Marsilio e Franco Iacop, ha presentato un’interrogazione sulla pubblicazione “Tiere Furlane”, rivista «dalla veste grafica elegante e dai contenuti raffinati ma che sembra contrastare e stridere con le esigenze reali e le crude necessità di un comparto economico che si dibatte tra serie difficoltà e che chiede di avere strumenti incisivi e concreti». Marsilio e Iacop sottolineano come «il quadrimestrale ha un nome di parte ed è incentato prevalentemente sul Friuli, trascurando altre porzioni di territorio regionale cui spetta la stessa attenzione». Dubbi vengono inoltre espressi sulla distribuzione della rivista, abbinata a un mensile.


I due consiglieri regionali del Pd chiedono all’assessore Violino «quanto costa “Tiere Furlane” e se ritiene che le risorse impegnate per tale iniziativa siano giustificate sotto il profilo del ritorno o se sarebbe stato più opportuno, vista la situazione di crisi attuale, utilizzare in maniera diversa la spesa impegnata» ma anche «se è prevista una iniziativa analoga, Terra Giuliana, per le Provincia di Trieste e Gorizia per la promozione dei Prodotti Giuliani». Sul tema interviene anche il vicepresidente mondiale di Slow Food Giulio Colomba. «Lo slogan ”Friulano tipicamente Friulano” – sostiene - può avere un senso se la promozione si limita a quello che era fino a qualche tempo fa il Tocai friulano, altrimenti sorgono contraddizioni non risolvibili. La cosa non funziona, infatti, se quello slogan viene esteso perchè la nostra Regione è complessa e varia».

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