Fontanini prenota governatore e sindaci "E la Lega deve avere più peso in giunta"
Il segretario leghista non nasconde le ambizioni del Carroccio: "Come in Veneto saremo protagonisti nel 2011 e nel 2013". E aggiunge: " Un nostro a Trieste? Non escludo nulla"
TRIESTE
Dietro l’angolo, a fine mese, c’è la verifica di maggioranza: «E noi leghisti, in giunta, siamo sottodimensionati. Difficile accettare lo status quo, dobbiamo avere qualcosa di più». Nel 2011, ci sono le amministrative: «E noi vogliamo recitare un ruolo da protagonisti, non più da gregari. Dove? Non escludiamo nulla, nemmeno Trieste». Nel 2013, ancora, ci sono le regionali: «E noi abbiamo le carte in regola per assumere la guida della coalizione di centrodestra». Pietro Fontanini alza il prezzo. E lo fa, con tempismo, cavalcando l’onda lunga padana: quella che non si è infranta sul confine veneto, con il trionfo di Luca Zaia, ma ha raggiunto il Friuli Venezia Giulia. Il segretario regionale della Lega ne è convinto: «Alle amministrative di domenica e lunedì abbiamo ottenuto risultati clamorosi, come il 27,3% a Caneva, dove abbiamo drenato voti alla sinistra». E pazienza se quello appena archiviato è ”solo” un mini-test elettorale: «Il segnale è netto. E, come in Veneto, impone una riflessione».
Segretario, candida sin d’ora un leghista alla presidenza della Regione?
Per forza. La Lega è diventata il primo partito in Veneto, potrebbe diventarlo anche in Friuli Venezia Giulia, e quindi non può più fare solo il gregario del Pdl. La Lega ha già dimostrato che, se ha gli uomini giusti, può guidare una Regione.
Ce li ha, gli uomini giusti, in Friuli Venezia Giulia?
Contano i consensi. Gli uomini, se i consensi ci sono, si trovano.
Il 2013, ricorda Renzo Tondo, è ancora lontano.
Vero. Ma il segnale è netto: risultati come quelli di Caneva, un comune di sinistra dove siamo diventati il primo partito, sono straordinari e lasciano allibiti persino me.
L’Udc osserva che tre anni sono un’eternità. E aggiunge che adesso, alla Lega, va bene tutto...
Sarà... Ma all’Udc non è mai successo di essere il partito di maggioranza relativa della coalizione.
Prima delle regionali, però, ci sono le amministrative del 2011. La Lega non chiede nulla?
Il mio messaggio vale ovviamente anche per le elezioni del prossimo anno: vogliamo recitare un ruolo da protagonisti.
Dove volete il candidato sindaco? A Pordenone? A Trieste? Altrove?
Non escludo nulla. Né a Pordenone né a Trieste che sono le due realtà più importanti. A Trieste, poi, si vota sia per il Comune sia per la Provincia. Ci tengo a chiarire, comunque, che la Lega rispetta le alleanze.
Che vuol dire?
La Lega è dentro il centrodestra. E quindi, se il Pdl ha un candidato più forte, la Lega ci sta.
A Trieste, però, il candidato non c’è ancora.
Nomi ufficiali non sono stati fatti. Attendiamo che ci vengano proposti.
Federica Seganti è una possibile candidata della Lega?
È un nome che gira, lo so, ma non vogliamo gettarla nella mischia: il nostro assessore regionale non ne ha bisogno. Ripeto: aspettiamo il Pdl.
La scadenza più imminente, assai più di regionali e amministrative, è la verifica di maggioranza del 28 maggio. Il voto di domenica e lunedì cambia le vostre aspettative?
È indubbio che, dopo il voto, qualcosa cambia: abbiamo dimostrato che la Lega avanza non solo in Veneto, ma anche in Friuli Venezia Giulia.
Cosa chiederete agli alleati?
Torno a ripetere quanto già detto: vedremmo bene una redistribuzione di deleghe a partire da turismo e commercio.
Volete turismo e commercio?
Mi sembrebbere una scelta funzionale a una maggior operatività della giunta.
Il caso più caldo è quello di Alessia Rosolen. Lei ha detto che non s’immischia in casa altrui.
Confermo.
Il ”suo” capogruppo Danilo Narduzzi ha dichiarato che, se salta una pedina, si ridiscute tutto. Uscita personale?
Alla luce dei risultati elettorali, mi sembra un’uscita abbastanza condivisibile. A questo punto, come Lega, dobbiamo avere qualcosa in più.
Vi bastano deleghe più robuste? O volete un terzo assessore?
Non vogliamo sedie, ma ragionare: se un terzo assessore leghista fosse funzionale a una maggior operatività, allora, lo chiederemmo.
A complicare la partita della giunta, c’è la possibilità concreta che Tondo diventi presidente della Conferenza della Regioni. Glielo augura?
Certo. È una carica di grande prestigio per lui e per l’intero Friuli Venezia Giulia. Ma è chiaro che, se Tondo viene eletto, gli assetti attuali della giunta vengono messi ancor di più in discussione.
Come?
A quel punto credo che ci vorrebbe un vicepresidente con più forza: un vero coordinatore dell’azione politica e amministrativa.
Magari un vicepresidente della Lega?
La Lega, lo ripeto, è sottodimensionata. E mi fermo qui.
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