Fontanini: Gorizia con Udine e la bisiacaria con Trieste

Il presidente della Provincia friulana rilancia il suo progetto in occasione della visita alla Biblioteca statale isontina alla quale ha donato la Bibbia in “marilenghe”

La polemica non si placa, ma i toni scemano, nel rovente duello, combattuto a colpi di fendenti di sciabola e di mannaia, fra il presidente della provincia di Udine, Pietro Fontanini, e esponenti del consiglio comunale di Trieste. E mentre le parti in campo fanno dei distinguo, sui motivi a favore del ritenere o meno cosa giusta e necessaria l'approvazione della Regione di una legge istitutiva della Festa del Friuli, a Gorizia Fontanini, ospite della Biblioteca statale isontina, alla quale ha donato l'edizione in 7 volumi della Bibbia in friulano, ribadisce la sua posizione e spiega quale potrebbe essere il ruolo del capoluogo isontino nei futuri scenari territoriali. «Avere oggi questa legge è per noi uno strumento di tutela dell'identità e della dignità della comunità friulana, la più numerosa a livello regionale, che insieme a quella tedesca e slovena, sono le radici fondanti della specialità regionale. Il fatto che i friulani, minoranza linguistica numerosa anche a Gorizia, non potessero leggere la parola di Dio nella loro lingua era, fino a oggi, una grave lacuna che abbiamo voluto colmare». Per il vertice della giunta provinciale friulana la prossima riorganizzazione del territorio in 17 unioni intercomunali potrebbe di fatto favorire una nuova ricomposizione territoriale con, da una parte, l'area storicamente riconducibile al grande Friuli, da Udine e Pordenone, e dall'altra la città metropolitana di Trieste.

In questa ipotesi di territorio diviso in due grandi provincie, sul modello del Trentino Alto Adige, il ruolo di Gorizia, tornerebbe ad essere forte. «Nella storia di questa città, ha proseguito Fontanini, dal medioevo in avanti, vi sono stati periodi nei quali seppe esercitare in forte autonomia amministrativa e identitaria, anche nei confronti del Patriarcato. Nel futuro immagino come possibile un'unione della città di Gorizia con il Friuli, vista anche la presenza di una cospicua parte della cittadinanza di lingua e cultura a noi vicine. Mentre la provincia, praticamente la bisiacheria, potrebbe seguire la vocazione e le affinità storiche e culturali con Trieste».

Durante l'incontro, al quale era presente anche don Romano Michelotti, collaboratore della pubblicazione uscita con l'imprimatur della Presidenza della Conferenza episcopale italiana, per i tipi dalla casa editrice Ribis di Udine nel 1984, sono state ricordate le figure di monsignor Luigi Faidutti e del vescovo di Trieste Luigi Fogar, friulani di queste terre che si distinsero nella storia della chiesa e della società civile della regionale in momenti storici complessi. Come apprezzamento per la visita e per il dono ricevuto, il direttore Marco Menato ha consegnato all'ospite una copia del nuovo numero della rivista "Studi goriziani", che comprende saggi inediti dedicati a temi e personaggi regionali e internazionali.

Margherita Reguitti

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