Fontana dei 4 Continenti: Dipiazza cambia idea e chiede l’acqua ad Acegas
Del ritorno idrico si parla da anni. Su un punto il sindaco è parso comunque inespugnabile: non vuol sentire neppure parlare di un progetto da 500 mila euro, che era aleggiato alcuni anni fa

Foto Bruni Trieste 18.07.2019 P.zza Unità: ultimano il restauro della fontana dei 4 continenti
TRIESTE La fontana dei Quattro Continenti in piazza Unità si classifica senz’altro tra le principali vedette dell’estate 2019. Dopo essere stata finalmente restaurata da Giovanna Nevjyel a quattro anni dall’«attentato» subìto a opera di un neurolabile, la discussa opera di Giovan Battista Mazzoleni avrà persino l’acqua. O meglio, può darsi che la riabbia.
Trieste, inaugurata la Fontana dei Quattro Continenti
A prendere l’iniziativa è stato lo stesso sindaco Roberto Dipiazza, che, vincendo una certa ritrosia a ridare l’idrico zampillo alla fontana temendo gli oneri dell’operazione, ha chiesto ad AcegasApsAmga, appaltatrice delle fontane metropolitane, di studiare ipotesi economicamente compatibili, affinchè i Quattro Continenti svolgano di nuovo la loro istituzionale funzione. Sono in programma già in questi giorni le prime valutazioni da parte dei tecnici dell’utility. Su un punto Dipiazza è parso comunque inespugnabile: non vuol sentire neppure parlare di un progetto da 500 mila euro, che era aleggiato alcuni anni fa per riassettare il rifornimento acqueo della fontana.
“Fiat aqua”, insomma, dopo quasi tre lustri di siccità. Le pressioni - provenienti anche da semplici viandanti che, incrociando il sindaco per strada, lo sollecitavano a provvedere all’approvvigionamento idrico del complesso scolpito da Mazzoleni - hanno finito con convincere il riluttante Dipiazza. Del ritorno idrico nella fontana si parla da anni. L’architetto francese Bernard Huet, che aveva progettato nel 2000 (era illyana) la riqualificazione della piazza, aveva previsto il corredo acqueo. A fine 2015, stavolta in era cosoliniana, una determina aveva previsto un finanziamento di 188 mila euro per un restauro integrale - in ottobre il monumento era stato colpito da un tubo con pesanti ripercussioni sulla salute del’angelo ’ncoppa - che avrebbe previsto il ripristino dello zampillo. Poi non se ne fece niente e il recente intervento nelle prime due settimane di luglio si è limitato alla dura pietra.
E’ vero che le fontane (Quattro Contienti, Giovanin, Nettuno) realizzate dal bergamasco Mazzoleni a metà Settecento quando imperava Maria Teresa, erano sorte alimentate dall’acqua che l’acquedotto portava da San Giovanni lungo le direttrici delle attuali via Pindemonte e Crispi. Ma c’è un precedente forse più interessante che ricorda come nel 1769 i festeggiamenti per il Lazzaretto Nuovo avessero consigliato la sostituzione dell’acqua con getti di vino bianco e nero. Un’eventuale odierna riedizione richiederebbe la sostituzione di Acegas con un consorzio di enoteche. E budget sforato. —
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