Fondi pubblici alla Alphagenics: «La Diaco non c’entra»
Si chiama “Alphagenics Biotechnologies srl” ed è una società triestina che si occupa di sviluppare e produrre kit che consentono a medici e ricercatori di effettuare mirate analisi nel settore della virologia, batteriologia, genetica molecolare e oncologia. A causa del vecchio nome - cancellato nello scorso novembre dal momento che comprendeva la parola “Diaco” - si è trovata ieri coinvolta in un piccolo “giallo”.
Nella lista delle imprese hi-tech premiate dalla Regione con consistenti finanziamenti è comparsa la sua vecchia denominazione - “Alphagenics Diaco Biotechnologies srl”. Questo è stato sufficiente per innescare una serie di domande e interrogativi polemici. «È mai possibile - si sono chiesto in tanti- che la Regione premi con 318mila euro una società appartenente a un gruppo di cui il Tribunale ha dichiarato fallite sia la “Diaco spa”, sia la “Laboratori Biomedicali Diaco spa”?»
Invece si è trattato di un equivoco. La “Alphagenics Biotecnologies srl” è uscita da tempo dall’orbita del gruppo di cui era leader Pierpaolo Cerani. Anche quando nella sua ragione sociale era inserito il nome “Diaco”, la “Diaco spa” non ha mai posseduto più del 23 per cento del capitale di rischio dell’Alphagenics. Tutte le altre quote della srl appartenevano a investitori triestini e milanesi che ora controllano completamente la società premiata dalla Regione di cui è leader Ubaldo Fabrizio.
«Lavoriamo nell’Area Science Park e siamo in sei più un piccolo gruppo di collaboratori. Di recente abbiamo ricapitalizzato la nostra società e ci fa un gran piacere essere stati premiati per uno dei nostri progetti. Guardiamo in avanti e ci diamo da fare. Certo è che il nome Diaco, che non ci appartiene più da tempo, ci ha messo in difficoltà, specie con gli istituti di credito che pensavano fossimo coinvolti nella vicenda giudiziaria in cui era finito il gruppo che fu di Pierpaolo Cerani. Loro in effetti ci devono ancora dei soldi... Ma su questo è meglio sorvolare in questa sede».
Anche il curatore del fallimento “Diaco Laboratori Biomedicali spa”, l’avvocato Enrico Bran, conferma che da tempo tra la “Alphagenics Biotechnologies srl” e la fallita società capogruppo “Diaco spa”, non esiste da tempo alcun legame. «Era rimasto solo quel nome, poi cancellato in un’assemblea straordinaria convocata dai soci lo scorso novembre».(c.e.)
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