Fondi pubblici a progetti fantasma: sospeso il lavoro di Ussai in Africa
TRIESTE Rapporto di lavoro sospeso per Silvia Ussai, la 33enne goriziana sulla quale pende la richiesta di arresto nell’ambito della maxi inchiesta della Procura di Trieste sulle truffe agli enti pubblici che ha fatto scattare i domiciliari per l’imprenditore Mauro Di Ilio, ex vicepresidente di Confcommercio Trieste, Riccardo Petelin e Alberto Lenardon. Ussai da mesi si trova in Mozambico, dove era arrivata per svolgere un incarico nel settore sanitario per conto dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.
Ieri, proprio il direttore dell’agenzia pubblica che si occupa di cooperazione, aiuti ed emergenze umanitarie, Luca Maestripieri, ha comunicato ufficialmente la sospensione per quanto riguarda il rapporto a tempo determinato con la 33enne, laureata in Medicina e farmacia. Una decisione legata proprio all’inchiesta aperta dalla magistratura triestina e che la stessa dottoressa – secondo quanto ha rimarcato ieri la sua legale – aveva caldeggiato per una questione di trasparenza e «per poter dimostrare la propria innocenza».
Da ricordare, a proposito della posizione della professionista goriziana, che il gip Giorgio Nicoli nell’ordinanza di arresto in cui si recepiva la ricostruzione accusatoria del pm Lucia Baldovin, aveva scritto che Ussai «si trova a gestire delle operazioni all’estero, finanziate con denaro pubblico. Attesi gli elementi concernenti i plurimi reati, appare pericoloso che la stessa prosegua tale incarico».
La dottoressa, dal Mozambico, si era difesa già due settimane fa in un comunicato stampa in cui escludeva qualsiasi coinvolgimento personale nelle frodi. Nel frattempo, però, al lavoro investigativo portato avanti da mesi a Trieste si è aggiunto il coinvolgimento dell’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo, che «ha fornito tempestivamente agli organi inquirenti, che ne hanno fatto richiesta, tutte le informazioni in proprio possesso», ha sottolineato Maestripieri.
Lo stesso Maestripieri ha voluto anche fornire una precisazione in merito alla questione dell’utilizzo dei fondi pubblici, utilizzo che non tocca direttamente alla professionista goriziana. «Ussai – ha premesso il direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo – ha partecipato nel febbraio 2018 a un bando della sede Aics di Maputo per la selezione di un “desk officer per il settore sanitario”. A seguito di tale selezione la sede ha stipulato con la dottoressa un contratto a tempo determinato disciplinato dal diritto locale in corso di svolgimento fino al 31 dicembre 2019».
«Si precisa che le mansioni assegnate a Ussai – ha rimarcato ancora Maestripieri – non comportano in alcun caso la gestione di risorse finanziarie relative alle iniziative di cooperazione che restano nella esclusiva competenza e responsabilità della sede Aics di Maputo. È importante sottolineare che i fatti che sarebbero contestati alla dottoressa, secondo quanto riportato dalle notizie pubblicate, non hanno alcuna relazione con l’Aics, con i progetti di cooperazione e tantomeno con i fondi gestiti dall’Agenzia».—
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