«FondazioneCRTrieste cede la quota di Mediocredito»

Il presidente Massimo Paniccia annuncia la trattativa avviata con Iccrea Holding: "Meglio un partner industriale". Poi toccherà alla Regione
Massimo Paniccia
Massimo Paniccia

Dopo l’ultima ricapitalizzazione da 86 milioni, il Mediocredito Fvg sta lavorando a una revisione del piano industriale per completare la messa in sicurezza dell’istituto sul fronte del patrimonio. Ma in queste ore fra i grandi soci e il management del Mediocredito sta affiorando una nuova soluzione: l’ingresso di un socio privato forte nel capitale, interessato a valorizzare la banca, che acquisirebbe dapprima le quote in mano alla Fondazione CRTrieste (che possiede il 30,50%) e a seguire quelle della Regione (tramite la Finanziaria Mc dispone del 54,98%).
All’interno dei grandi azionisti, come spiega il presidente della Fondazione triestina, Massimo Paniccia, «si stanno valutando tutte le opportunità». Fra le opzioni è stata anche sondata la disponibilità di un paio di banche popolari e altre ipotesi sono allo studio, ma in pole position oggi ci sono i ragionamenti in corso con Iccrea Holding, la capogruppo del sistema delle banche di credito cooperativo. Il network regionale delle Bcc esprime già un consigliere del Mediocredito Fvg e nell’istituto controlla una quota del 4,39% attraverso la Finanziaria delle Bcc: «Il Mediocredito-sottolinea Paniccia- deve diventare una banca regionale che eroga finanziamenti per la crescita economica del territorio. Questa è la soluzione che mi piacerebbe. Già dalla revisione del piano triennale è stata impostata dalla banca con i soci principali una strategia condivisa per una partnership industriale. Valutiamo insieme tutte le opportunità, ma noi come Fondazione siamo fortemente orientati a lasciare la conduzione di Mediocredito a un partner industriale e a investire altrimenti il nostro patrimonio».

Il Forum al Piccolo (Foto Bruni)
Il Forum al Piccolo (Foto Bruni)

Ma nell’ipotesi di una partnership con Iccrea Holding quali sarebbero le ipotesi di concambio?
Innanzitutto mi preme sottolineare che questo è un percorso condiviso e che siamo alle battute iniziali. Ho incontrato il presidente, Giulio Magagni, e il direttore generale di Iccrea Holding e sono in contatto con il direttore generale di Iccrea Impresa, Enrico Duranti. Ci sono le premesse per avviare una trattativa che potrebbe chiudersi nel primo semestre del nuovo anno. Di fatto potrebbe realizzarsi una cessione della partecipazione oppure un concambio azionario.

Risulta siano già in corso la due diligence da parte di Iccrea?
Non posso entrare in particolari ma, se ci saranno le pre-condizioni, ritengo che potremo andare avanti rapidamente con il negoziato. Per il Mediocredito non serve un cavaliere bianco. L'acquisizione della quota in possesso della Fondazione CRTrieste o i concambi, che vanno discussi in una logica di partnership, saranno oggetto di una trattativa. Trattativa e valutazione si presentano semplici, poiché Mediocredito non ha asset da considerare diversi dal rischio del credito».

Quale ruolo potrebbe avere Iccrea come socio forte del Mediocredito?
Il sistema delle banche di credito cooperativo è in evoluzione e potrebbe avere la necessità di risolvere un problema di eccessiva frammentazione. Anche per questo ritengo che il movimento stia ragionando se avviare iniziative di sistema che possano avere ricadute economiche importanti sul territorio del Friuli Venezia Giulia e in questo contesto va riportato il loro interesse per Mediocredito».

Parte la ricapitalizzazione di Mediocredito Fvg
Silvano Trieste 29/03/2011 Universita' di Trieste, i Rettori Peroni e Compagno

Con quali obiettivi strategici?
Il Mediocredito Fvg potrebbe rappresentare la banca di raccordo nel settore del medio termine per il sistema delle banche di credito cooperativo. Il vantaggio per l’istituto regionale potrebbe derivare dalle attività su nuovi prodotti grazie alla forte rete distributiva delle Bcc. In questa operazione Iccrea avrebbe l’indubbio vantaggio di acquisire sul territorio strumenti operativi importanti. Penso a tutto il settore del corporate, del credito agevolato e alla banca online che è uno dei fiori all'occhiello del Mediocredito (si chiama Conto Forte, ndr).

Il sistema bancario soffre anche in regione?
Oggi l’Euribor a zero rischia di far crollare il core business di tutto il sistema. Gli accantonamenti per sofferenze prima del 2008 erano pari a circa 7 miliardi annui, oggi sono cresciuti fino a 34 miliardi annui.

Un’alleanza forte con un soggetto interessato a valorizzare il Mediocredito ma che di fatto sottragga l’istituto al controllo pubblico?
Senza finanza il mondo non può continuare a operare. Bisogna trovare una soluzione che porti valore aggiunto sul territorio. Senza una soluzione “di sistema” Il Mediocredito sarebbe costretto a confrontarsi con i problemi posti dalle normative nazionali ed europee per i soggetti pubblici, dato che l'azionariato è a maggioranza di matrice pubblica. Il credito cooperativo, soprattutto il modello francese, funziona molto bene ed ha superato brillantemente gli stress test della Banca centrale europea. Dobbiamo trovare una soluzione nell'interesse della Regione, del Mediocredito e delle imprese del territorio. Il nostro obiettivo è quello di valutare tutte le opportunità, in una visione strategica complessiva che salvaguardi gli interessi di tutti.
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