Fondazione Luchetta, ecco il nuovo Centro

Vent’anni esatti, oggi, da quel 28 gennaio del 1994, dalla tragedia di Mostar in cui persero la vita i tre inviati della Rai Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo, in Bosnia per un servizio sui bimbi della ex Jugoslavia candidati in quei giorni al premio Nobel per la Pace. Poche settimane dopo a Mogadiscio veniva assassinato il collega Miran Hrovatin, inviato al fianco della giornalista Rai Ilaria Alpi. Per onorarne la memoria in un impegno concreto poco tempo dopo si costituì la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, che da vent'anni accoglie e sostiene i bambini affetti da malattie non curabili nei loro Paesi d'origine. Dal 1994 la Fondazione ha ospitato centinaia di bambini e familiari provenienti dall'Africa, dall'Asia, dal sud America, dall'Europa orientale e penisola balcanica.
Nel ventennale della tragedia di Mostar la Fondazione inaugura oggi il suo terzo Centro di accoglienza: l’appuntamento è fissato alle 15 in via di Chiadino 7, dove sono attesi - fra gli altri - la presidente della Regione Debora Serracchiani, il vicesindaco Fabiana Martini, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, il prefetto Francesca Adelaide Garufi, il questore Giuseppe Padulano, il direttore generale del Burlo Mauro Melato, i rappresentanti delle confessioni religiose presenti a Trieste e il portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti, che vent'anni fa condivise la nascita della Fondazione. A fare gli onori di casa ci sarà la presidente della Fondazione Daniela Luchetta assieme a Fulvio Gon, cofondatore e primo presidente della Fondazione, e agli altri componenti il consiglio di amministrazione, con il segretario di giuria del Premio giornalistico Marco Luchetta, Giovanni Marzini. E come ogni anno, da oggi sarà on line il bando per la nuova edizione del Premio.
Il Centro di via Chiadino, che permetterà di ospitare una decina di persone in più, sarà arredato grazie alla donazione elargita da UniCredit attraverso la carta “UniCreditCard Classic E” che accantona il 2 per mille di ogni spesa effettuata dai clienti senza aggravi per questi ultimi, alimentando un fondo che la banca destina a iniziative di solidarietà nei territori nei quali opera.
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