Fondazione CRTrieste elargiti 6 milioni nel 2011
Oltre la metà dei denari è andato alla cultura. Lo 0,13% a iniziative per la “crescita e formazione giovanile”, poco più del 5% alla ricerca. In tutto sono arrivati al territorio 6 milioni di euro. E in cassa ne sono avanzati molti di più: 7,8 milioni. L’aumento dell’avanzo è del 137% rispetto all’anno precedente. È il bilancio consuntivo 2011 della Fondazione CRTrieste, approvato ieri dal Consiglio generale, presieduto da Massimo Paniccia, che ha sottolineato «l’oculata gestione» e il fatto che «pur in un contesto generale particolarmente critico» il supporto alla comunità c’è stato: «Nei suoi 19 anni di vita la Fondazione ha dato alla comunità quasi 150 milioni di euro».
Il capitale. Il 2011 è stato, si ricorda, l’anno in cui le Fondazioni hanno dovuto affrontare anche gli aumenti di capitale delle proprie partecipate, Unicredit in primo luogo, e poi Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia. «Siamo stati in grado di sottoscrivere - ha ricordato Paniccia a margine della riunione - senza ricorrere ad alcuna forma di indebitamento, né sottraendo risorse alle erogazioni al territorio. Questi investimenti hanno esclusivamente natura patrimoniale, sono state dunque usate risorse in precedenza altrimenti investite e allocate in altre forme, mentre le erogazioni avvengono con gli utili derivanti dagli investimenti stessi».
Molto denaro è stato comunque “risparmiato”, forse vista la congiuntura, e comunque la Fondazione specifica che il 73,61% dei 6 milioni erogati «è andato a sostegno dei progetti e dei programmi definiti dalla Fondazione stessa».
Le percentuali. La cultura dunque ha fatto la parte del leone rispetto al “budget” ricevendo il 50,15% per arte, attività e beni, seguita a distanza da interventi a favore dello sviluppo locale e dell’edilizia popolare che hanno avuto il 16,66% del totale. Per educazione, istruzione, formazione è andato il 10,05%, le voci di volontariato, filantropia, beneficenza hanno raccolto il 6,94%. A seguire c’è il 5,38% destinato alla ricerca scientifica e tecnologica; su salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa la Fondazione ha investito il 4,31%, e per l’attività sportiva poco meno (il 4,21%). Infine l’assistenza agli anziani ha raccolto il 2,17% e da ultima arriva appunto la voce “crescita e formazione” con lo 0,13%.
Mostre, scuole, sport. In che cosa si sono tradotti i soldi? Sostegno ai teatri, alle manifestazioni per l’anniversario di Italo Svevo (mostra a palazzo Gopcevich e concorso letterario), alla Biennale diffusa al Magazzino 26, e al concerto per Lelio Luttazzi a un anno dalla morte. Sono state rinnovate le aree ricreative dell’Istituto Sacro Cuore e dell’Opera San Giuseppe, il liceo Dante Alighieri ha avuto videoproiettori per la didattica, l’istituto comprensivo di Duino Aurisina computer portatili per gli scolari dislessici. Per lo sport, aiutati la Bavisela Young, l’Asd basket Trieste, la Federazione italiana di canottaggio, l’associazione sportive Artistica al suo trentennale, i Giochi sportivi studenteschi.
Ricerca e salute. Coi soldi della Fondazione CRTrieste il Burlo Garofolo ha avviato uno “screening” sperimentale di alcune patologie pediatriche e prenatali, mentre l’Azienda ospedaliero-universitaria ha finanziato uno studio per la creazione di uno speciale collirio detto “da siero autologo” per le malattie degli occhi, e ha ricevuto apparecchiature per patologie tumorali, un dispositivo di video-endoscopia per scoprire le alterazioni della mucosa orale, e anche un neuronavigatore gps utile per la diagnosi dei tumori dell’encefalo. (g. z.)
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